Ci sono città che possiamo visitare solo grazie alle pagine dei fumetti: città totalmente inventate come la Gotham City di Batman e altre reali, che però vengono reinventate per rispecchiare il personaggio raccontato, come la Londra di Dylan Dog.
Tra quelle immaginarie è impossibile non pensare anche Topolinia e Paperopoli, due città davvero differenti tra loro [soprattutto per quanto riguarda le regole sociali che ne fanno da fondamenta], che sono i due nuclei intorno a cui si è evoluto l’universo Disney delle prime ore e che, quando i cartoon e il cinema hanno iniziato a guardare anche altrove, hanno fatto da innesco per l’esplosione di un intero universo a fumetti tutt’ora in ottima forma.
All’interno di questo universo, i fumetti scritti e disegnati in Italia, per il magazine a fumetti che nell’arco della sua vita editoriale ha battuto davvero ogni genere di record, sono fra i più apprezzati e tradotti nel mondo. Stiamo parlando, quasi inutile specificarlo, di Topolino e lo facciamo per presentare il libro di Valentina De Poli, edito da Il Saggiatore: il racconto del viaggio personale di una bambina che pian piano diventa un’appassionata lettrice di fumetti Disney; poi, da ragazza, entra a far parte della redazione milanese del magazine del Topo con la mansione di rispondere alle lettere inviate dai lettori. All’interno di quella redazione si forma e diventa giornalista: uno strano tipo di giornalista, certo, sempre poco identificata e un po’ invidiata dai colleghi, proprio perché “abitante” di un mondo popolato di paperi e topi, oltre che di disegnatori, sceneggiatori e altre creature immaginarie.
Ma il viaggio di De Poli all’interno di quella “redazione che non c’è” è stato ancora più lungo, stratificato e fiabesco: dopo aver conosciuto i più grandi autori italiani di fumetti Disney, affrontato come giornalista topoliniana sfide come il racconto del Festival di Sanremo e aver deciso a un certo punto di prendersi una lunga pausa dalla sua comfort zone per testare la sua abilità e il suo valore su campi giornalistici completamente differenti, l’autrice torna a casa per guidare inizialmente pubblicazioni parallele dedicate alle giovani lettrici, per poi arrivare a ricoprire il ruolo di direttrice di Topolino.
Una vera e propria Educazione Paperopolese, un racconto di crescita personale e professionale scritto in maniera sempre molto semplice e appassionato. Sorretto da onomatopee e tanti rimandi a storie che hanno formato l’esperienza di lettrice della De Poli o che, ancor più importante, sono entrate a far parte di un’altra Storia, quella con la “S” maiuscola del viaggio editoriale italiano di Topolino.
Il racconto di Un’educazione paperopolese è piacevole e ordinato: un memoir carico di immagini [anche se non ne contiene fisicamente nemmeno una], di ritratti di disegnatori e sceneggiatori descritti e condivisi che si portano dietro il proprio bagaglio di personaggi con becco e naso tartufato.
Ma ci sono dentro anche interessanti dietro le quinte di una delle testate a fumetti più lette d’Italia: ci sono i momenti più brillanti dell’ascesa tricolore del settimanale a fumetti; la ricerca della giusta ricetta che riuscisse a portare i lettori in edicola ogni sette giorni; gli esperimenti più riusciti e quelli meno funzionali; il gadget perfetto e le riunioni a livelli sempre più altri [fino ad arrivare a Disney World per vestire anche i panni di uno dei personaggi del parto incantato]; i tentativi di trovare un equilibrio perfetto tra trovate vintage e il mondo contemporaneo.
Valentina De Poli è decisa a donarsi ai lettori in maniera totale: non facile leggerla nei magazine nel suo ruolo di direttrice, ma ora la sua storia arriva chiara ai suoi lettori [sicuramente ci saranno tra questi alcuni suoi colleghi ex bambini appassionati di Topolino, e altri ancora che frequentarono quelle pagine proprio durante il suo mandato di direttore, in carica dal 2007 al 2018].
Nel suo memoriale, edito da Il Saggiatore, non mancano quindi anche il traghettamento da casa Disney alla Panini Comics e il suo allontanamento dalla rivista, avvenuto qualche tempo dopo in seguito a una scelta editoriale forte, ma non apprezzata ai piani superiori [che però vi lasciamo scoprire nel libro].
Di libri scritti da sceneggiatori o disegnatori ne abbiamo letti e ve ne abbiamo consigliato già alcuni. Questa è la prima volta che riusciamo a raccontare [e ad appassionarci] al viaggio di una giovane redattrice che diventa dirigente editoriale.
Le sorprese e gli spunti interessanti, fra le pagine, sono di certo tanti: a partire dalla motivazione che fin da piccola fece schierare l’autrice dalla parte di Paperopoli, scegliendo coscientemente di avere un’educazione e una cittadinanza onorararia paperopolese.
GULP!
Luca Ruocco
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UN’EDUCAZIONE PAPEROPOLESE
Autore: Valentina De Poli
Editore: Il Saggiatore [www.ilsaggiatore.com]
Pagine: 264
Illustrazioni/Foto: No
Costo: 19,00 euro