Presentato per la prima volta al Sundance Film Festival 2022 e in anteprima italiana al Giffoni Film Festival 2022, Brian e Charles rappresenta l’esordio al lungometraggio del regista Jim Archer, tratto dall’omonimo cortometraggio del 2017 e prima ancora dallo spettacolo teatrale ideato dai due attori protagonisti, David Earl [Brian] e Chris Hayward [Charles], che firmano anche il soggetto e la sceneggiatura del film.
Siamo nel Galles. Brian Gittins è un inventore solitario che costruisce con grande fantasia bizzarri marchingegni, che però riesce a far funzionare raramente. Un giorno, mentre rovista nella spazzatura, si imbatte nella testa di un manichino, che lo ispira alla creazione di uno strambo robot.
Non aggiungiamo altro per quanto riguarda la trama, poiché è proprio la semplicità di questo film che lo rende così affascinante: la sua dolcezza – a volte un po’ naif – nel raccontare una favola di certo non originale, ma che sa come emozionare grazie all’arma più potente di sempre, nell’arte come nella vita: la sincerità.
Brian è infatti un personaggio autentico, genuino, puro, che vive la vita lontano da sovrastrutture e per questo viene spesso giudicato e bullizzato. Grazie allo stratagemma del mockumentary [che pecca però di discontinuità nel corso della pellicola] impariamo a conoscere e a immedesimarci in questo suo modo di vivere la vita. Come del resto sono genuini anche Hazel [Louise Brealey] e lo stesso Charles, che pur essendo un robot è l’unico ad essere spinto dal desiderio di scoperta.
Brian e Charles è una favola sulla genitorialità, sull’accettazione del pericolo, sul rispetto della libertà altrui, che indaga la difficoltà di comprendere quanto i bisogni del prossimo siano legittimamente differenti dai propri.
La semplicità narrativa, che è decisamente un punto di forza di Brian e Charles, diventa però fin troppo approssimativa nella costruzione del personaggio del violento Eddie [Jamie Michie], villain piatto e bidimensionale che finisce per essere quasi un antagonista di servizio piuttosto che un cattivo coi suoi deviati bisogni e necessità, che farebbe di tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, perfino passare sopra ai più deboli – come del resto accade nella migliore tradizione favolistica e fiabesca.
Jim Archer dirige la pellicola con linearità, attraverso uno stile appunto mockumentaristico, lasciando il doveroso spazio ai personaggi ma senza tralasciare l’importanza dell’ambientazione, che grazie ai numerosi campi lunghi diventa in qualche modo a sua volta personaggio attivo della storia. Non riesce, però, a portare avanti fino in fondo le sue intenzioni: il mockumentary – molto presente della parte iniziale del film – va col passare dei minuti a perdersi nell’intreccio del racconto, tanto da essere dimenticato a favor di trama e poi ripreso a tratti nel finale.
Ciò che invece è davvero sempre calzante, adeguata e confacente alla riuscita del film è la brillante comicità che deriva dal rapporto tra Brian e Charles. Gli scambi di battute le situazioni che si trovano a vivere insieme suscitano risate di cuore, mai forzate, spontanee e genuine come la storia che Archer, insieme a Earl e Hayward, ci sta raccontando.
Insomma, Brian e Charles è un film sicuramente imperfetto, ma autentico, sincero, forse non particolarmente originale che sa però brillare di una luce tutta sua.
E quale posto migliore per ammirare questo scintillio se non il buio di una sala cinematografica?
Irene Scialanca
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BRIAN E CHARLES
Regia: Jim Archer
Uscita in sala in Italia: mercoledì 31 agosto 2022
Con: David Earl, Chris Hayward, Louise Brealey, Jamie Michie, Nina Sosanya, Lynn Hunter, Lowri Izzard, Mari Izzard, Cara Chase, Sunil Patel, Rishi Nair, Colin Bennett
Sceneggiatura: David Earl, Chris Hayward,
Produzione: Bankside Films, BFI Films, Film4, Mr. Box
Distribuzione: Lucky Red e Universal Pictures International Italy.
Anno: 2022
Durata: 90’