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DON’T WORRY DARLING di Olivia Wilde

Presentato Fuori Concorso alla 79esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle nostre sale Don’t Worry Darling, opera seconda di Olivia Wilde. Racconto fantascientifico e distopico, non certo tra i più originali, che fallisce sistematicamente ogni obiettivo riducendosi a un’opera di mestiere che con il suo procedere disinnesca ogni colpo in canna della regista, soprattutto la denuncia femminista che avrebbe dovuto scuotere lo spettatore.

Ambientato negli anni ’50, la pellicola segue le sorti di Alice, una casalinga sposata con Jack, che vive con il marito in una comunità sperimentale, isolata e utopica, conducendo un’esistenza idilliaca. In questa comunità idealizzata, che raccoglie famiglie felici, vige il concetto di ottimismo sociale, tipico di quel decennio, e portato avanti anche dallo stesso amministratore delegato Frank, che gestisce ogni aspetto della vita in questo magnifico luogo. Gli uomini passano le loro giornate nel quartier generale del Victory Project, un progetto top-secret dedicato allo “sviluppo di materiali innovativi”, mentre le donne, compresa la compagna di Frank, Shelley, trascorrono il tempo a godersi la comunità con i suoi agi e lussi. Apparentemente la vita perfetta, dove ogni bisogno del residente viene prontamente soddisfatto dall’azienda e l’unica cosa chiesta in cambio è l’impegno lavorativo e la discrezione sul progetto in atto.

Quando Alice inizia a chiedersi cosa suo marito faccia alla Victory e a quale scopo, inizia sospettare che Jack possa avere segreti con lei. Ben presto la donna si renderà conto che sotto il velo perfetto dell’apparenza si nascondono cose terribili, che porteranno la sua splendida vita a disfarsi pezzo dopo pezzo.

Derivativo, estetizzante e con una sceneggiatura fin troppo fragile, Don’t Worry Darling è il festival delle occasioni perse: con una protagonista formidabile come Florence Pugh, tutte le risorse del mondo, un montaggio eccellente, così come la fotografia e la scenografia, ottenere un film anonimo e trascurabile come questo è davvero uno spreco.

Colpisce la leggerezza con la quale Olivia Wilde si prodiga per realizzare una confezione splendida ma totalmente vuota, nella quale nessuna suggestione colpisce forte come avrebbe dovuto. È come assistere al gioco svogliato di chi non ha niente da dire, ma le risorse e la presunzione di poterlo fare ugualmente, nonché l’arroganza e la prosopopea di chi tratta il Genere come un serbatoio di consumo al quale attingere liberamente senza conoscenza della materia, o peggio ancora, senza alcun rispetto per ciò che si vuole raccontare.

[SPOILER] Vedere riproposte le atmosfere e i temi The Stepford Wives – La Fabbrica delle Mogli  svuotate del proprio significato, per poi contaminarle con un’atmosfera cyber che non trova mai la sua dimensione e il suo senso narrativo, è davvero deludente e disarmante agli occhi di Genere lo ama, lo difende e lo sostiene. Se non fosse per l’interpretazione convincente e appassionata di Florence Pugh – vera star di questo film, altro che Harry Styles – la visione si potrebbe sospendere al minuto dieci, data l’inconsistenza dello script che non riesce a dare sostanza a questo universo sci-fi lasciando inevasi degli interrogativi enormi.

Cosa aggiungere, cari Amici di InGenereCinema.com, se non altro che il silenzio: laconico, costernato e feroce silenzio.

Paolo Gaudio

DON’T WORRY DARLING

Regia: Olivia Wilde

Con: Florence Pugh, Harry Styles, Olivia Wilde, Chris Pine, Gemma Chan, Nick Kroll, Douglas Smith, KiKi Layne, Timothy Simons, Kate Berlant, Asif Ali

Uscita sala in Italia: giovedì 22 settembre

Sceneggiatura: Katie Silberman, Carey Van Dyke, Shane Van Dyke

Produzione: New Line Productions, Vertigo Entertainment

Distribuzione: Warner Bros. Picture Italia

Anno: 2022

Durata: 122’

InGenere Cinema

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