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BLACK ADAM di Jaume Collet-Serra

La cover dell’albo n. 45 della serie a fumetti 52, disegnata nel 2007 da J. G. Jones, ritrae un noto individuo del mondo DC Comics seduto su un trono, con ai piedi una moltitudine di cadaveri: Black Adam. Nell’osservare questa immagine, molti fan non hanno avuto dubbi nel constatare che Dwayne “The Rock” Johnson potesse essere l’attore ideale per interpretare questo affascinante personaggio. Un’idea che l’ex wrestler ha da subito abbracciato e che, con il caloroso sostegno degli appassionati, è riuscito a realizzare dopo 15 anni di duro lavoro. Una cosa che unisce questi due personaggi – separati da realtà e finzione – è la scalata al potere: la conquista dell’Olimpo hollywoodiano da parte di Johnson, da wrestler a star fra le più redditizie dell’industria cinematografica e quella dell’agognata libertà di Black Adam, da schiavo a semidio. Ma chi è veramente questo personaggio, pronto ora per la conquista del grande pubblico? Black Adam nasce come arcinemico di Shazam [ai tempi Capitan Marvel, interpretato nell’universo DC da Zachary Levy], di cui possiede lo stesso tipo di poteri, donati dal Consiglio dei Sette Maghi. Nel corso della sua lunga storia editoriale ha subìto svariati cambiamenti, passando dall’essere nemico giurato ad antieroe, fino a diventare a tutti gli effetti parte dell’ampio gruppo di supereroi di casa DC.

In Black Adam di Jaume Collet-Serra [alla sua seconda collaborazione con Johnson], la città di Kahndaq è da molti anni sotto la dittatura dell’Intergang, un’organizzazione criminale armata di un’avanzata tecnologia basata su un prezioso minerale del luogo, l’Eternium. La Prof.ssa Adrianna Tomaz [Sarah Shahi] – facente parte della resistenza contro questi oppressori e alla ricerca della Corona di Sabbac – risveglia per disperazione Teth-Adam [Dwayne Johnson], l’antico campione del territorio dotato di poteri soprannaturali, rimasto imprigionato per cinquemila anni. Una volta libero, Teth-Adam sfoga tutta la sua brutale potenza verso l’esercito tirannico, senza porsi il minimo problema nell’attuare una carneficina al ritmo di Paint It, Black dei Rolling Stones. Chi potrà mai acquietare questa nuova e temibile potenza? La Justice League? Non se ne parla. La bizzarra Suicide Squad? Figuriamoci.

Amanda Waller [Viola Davis] non sembra pensarci due volte nell’affidare il compito al ricco archeologo Carter Hall, alias Hawkman [Aldis Hodge], capo di un nuovo team che sembra adatto per il lavoro: la Justice Society, formata dal veterano Kent Nelson, alias Dottor Fate [Pierce Brosnan] e dai giovani Maxine Hunke / Cyclone [Quintessa Swindell] e Al Rothstein / Atom Smasher [Noah Centineo]. Il gruppo parte alla volta di Kahndaq a bordo di un jet ipertecnologico, che decolla da un hangar segreto situato sotto i giardini della lussuosa villa di Hall. Un momento… come gli X-Men di casa Marvel? Sembra proprio di sì. Comunque sia, una volta sul territorio, il gruppo farà di tutto per tentare di far rinsavire il potente semidio, tormentato dal suo oscuro passato.

Visto quanto scritto pocanzi, i paragoni con i Marvel Studios su certi aspetti sono inevitabili, per quanto Dwayne Johnson – anche produttore – abbia escluso più volte l’emulazione del loro stile. Tuttavia, parecchie cose all’interno di questo film sembrano confermare il contrario. Prima fra tutte, l’aspetto e il carattere di Atom Smasher: l’eroe ha la maschera pressoché identica a quella del Deadpool di Ryan Reynolds, con tanto di espressioni del volto, occhi privi di pupille e battute a raffica. Insomma, la “linea comica” del film. A giudicare dall’aspetto del personaggio su carta, poi, non sembra esserci una così tale somiglianza, sia fisica che caratteriale. Altro personaggio che non può escludere confronti è Dottor Fate, interpretato da un Pierce Brosnan perfettamente in parte: le sue doti magiche, nonché la capacità di prevedere il futuro, portano ad un inevitabile paragone col Dottor Strange di Benedict Cumberbatch [a cui Brosnan si è dichiaratamente ispirato per vari aspetti]. Con questo, non si può di certo fare un’accusa di “plagio”, dato che il personaggio risale agli anni ’40, ma d’altronde è così, ed è palese da decadi: Marvel e DC usufruiscono di personaggi dalle simili peculiarità. Si tratta solo di una corsa contro il tempo, a chi arriva prima sul grande schermo, a discapito dell’originalità.

Insomma, Black Adam si presenta quindi come antieroe impassibile, inspiegabilmente capace di parlare un perfetto inglese con accento americano, nonostante i cinquemila anni di prigionia [il film è stato visionato in lingua originale, anche se il concetto non cambia] e in bilico fra il bene e il male. Nonostante l’efficiente carisma del protagonista, il giusto equilibrio fra azione, scene “violente” [il film è passato da R a PG-13], plot twist drammatici e l’immancabile umorismo, il film non sembra portare così tanta linfa vitale al DC Extended Universe [forse il merito va a James Gunn, con il suo The Suicide Squad], lasciando poco sviluppo e interesse per i nuovi eroi di contorno. Per molti resterà solo la voglia di vedere il loro nuovo eroe prediletto, prendersi a cazzotti con qualche altro pezzo grosso.

Luca Pernisco

BLACK ADAM

Regia: Jaume Collet-Serra

Con: Dwayne Johnson, Pierce Brosnan, Aldis Hodge, Noah Centineo, Sarah Shahi, Marwan Kenzari, Quintessa Swindell, Bodhi Sabongui

Uscita in Italia: giovedì 20 ottobre 2022

Sceneggiatura: Adam Sztykiel, Rory Haines, Sohrab Noshirvani

Produzione: New Line Cinema, DC Films, Seven Bucks Productions, FlynnPictureCo.

Distribuzione: Warner Bros.

Anno: 2022

Durata: 124’

InGenere Cinema

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