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LA STRANEZZA di Roberto Andò

C’è tanto dietro a una mente che pensa per la prima volta a un’opera d’arte; ancor di più c’è quando è una mente illustre a pensare a un’opera che rivoluzionerà per sempre la storia della letteratura e del teatro. La stranezza di Roberto Andò è un viaggio attraverso le modalità con cui Luigi Pirandello per la prima volta pensò ai suoi “Sei personaggi in cerca d’autore”.

Partendo da un fatto reale – il viaggio di Pirandello [Toni Servillo] che dopo parecchi anni di assenza torna nella sua Sicilia in occasione degli ottant’anni di Giovanni Verga – Andò, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti immaginano che un evento inaspettato, la morte della sua Balia, possa trattenere Pirandello qualche giorno in più nella sua Agrigento.

È un Pirandello in ascolto quello di Servillo, uno scrittore in piena crisi creativa che cerca di carpire dalla realtà che lo circonda ogni segnale, ogni ispirazione che possa aiutarlo a ideare il suo prossimo capolavoro. E, guarda caso, sarà proprio la morte a farlo imbattere nei due becchini Sebastiano e Onofrio [Salvo Ficarra e Valentino Picone] che, tra italianissime complicanze amministrative, lo aiuteranno a dare degna sepoltura alla sua adorata balia. Ma non soltanto burocratico sarà il rapporto che legherà la strana coppia a Pirandello: becchini di giorno e teatranti “dilettanti professionisti” di sera, con la loro passione e spontaneità lo incuriosiranno a tal punto da dare inconsapevolmente forma alla “stranezza” che da tempo occupava i pensieri dell’illustre letterato agrigentino.

È incredibile quanto Toni Servillo sia sempre capace di far andare di pari passo alla quantità di progetti in cui lavora, la qualità delle sue interpretazioni. Non sbaglia un colpo e più che mai stavolta sa donarci un personaggio di poche parole ma dai grandi sentimenti, un’interpretazione fatta di sguardi, di micro-espressività, di intenzioni. Ficarra e Picone trovano finalmente spazio per liberarsi dal cliché della coppia comica cabarettistica in cui sono intrappolati, per confermarsi grandissimi caratteristi capaci di regalarci due personaggi vivi e tridimensionali, profondi ma leggeri, commoventi ma simpatici, poveri ma ricchissimi, miseri ma amabili.

La stranezza è un film dalla sceneggiatura pressoché perfetta [finale a parte, forse troppo debole rispetto al resto della storia], che si concentra sui personaggi senza nulla togliere all’azione e all’intreccio, in cui il dialetto non è mera ricerca di verità ma preciso strumento narrativo che solleva dialoghi già distanti dalla retorica di cui troppo spesso si pecca.

Anche dal punto di vista tecnico il film ha grandi meriti: i costumi di Maria Rita Barbera e le scenografie di Giada Calabria [impossibile non menzionare l’archivio comunale e la stanza dei morti] sono una meraviglia per gli occhi. Così come le musiche di Michele Braga ed Emanuele Bossi, vicine – magari fin troppo – all’immaginario Piovanesco.

Ciò che fa scalare una marcia a La stranezza è, ahinoi, proprio la regia di Roberto Andò, che davanti a tutto questo popò di arte e passione rimane decisamente fredda, impostata, poco originale e allineata più a un compito da svolgere che a una mano autoriale. Per carità, il mestiere certamente non manca, ma un film come La stranezza dovrebbe rappresentare per un regista lo slancio necessario a sperimentare su una propria visione, piuttosto che ad assestarsi sulla semplicità del campo e controcampo. Ci sarebbe piaciuto vedere qualche inquadratura più originale, qualche movimento di macchina in più, qualche mezzobusto in meno, ma soprattutto una visione autoriale riconoscibile, chiara, ragionata che avrebbe certamente elevato La stranezza a uno dei migliori film italiani prodotti negli ultimi anni.

Irene Scialanca

LA STRANEZZA

Regia: Roberto Andò

Uscita in sala in Italia: giovedì 27 ottobre 2022

Con: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Renato Carpentieri, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Galatea Ranzi, Tiziana Lodato, Paolo Briguglia, Aurora Quattrocchi, Fausto Russo Alesi, Filippo Luna

Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Ugo Chiti

Produzione: Bibi Film, Tramp Limited, Medusa Film e Rai Cinema e in collaborazione con Prime Video

Distribuzione: Medusa Film e Rai Cinema

Anno: 2022

Durata: 103’

InGenere Cinema

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