Qual è il confine che separa la coerenza dall’ostinazione?
La tenacia di insistere con la realizzazione di una visione, sia essa artistica o politica non fa differenza, dalla perseveranza più ottusa che non ammette il cambiamento per il meglio o, più semplicemente, la possibilità di rimediare agli errori. Individuare questo confine ci farebbe comprendere il valore del lavoro che i Manetti Bros., Rai Cinema e Astorina stanno facendo con Diabolik e la sua tribolata trasposizione cinematografica.
Comprendere se si tratti di ostinazione o coerenza stilistica farebbe davvero la differenza al termine della proiezione di Diabolik – Ginko all’Attacco, secondo capitolo del cinecomics nostrano dedicato al Re del Terrore, in quanto le sensazioni una volta riaccese le luci in sala sono quelle che non si vorrebbero mai avere. Confusione, incredulità e una serie infinita di interrogativi che assalgono lo spettatore che è tornato a seguire le avventure del ladro più famoso d’Italia.
Ciò a cui abbiamo assistito è davvero il risultato di una serie di scelte ponderate e volute o solo la cocciutaggine di colui che non riesce ad ammettere che la sua idea non è la migliore? Trovare risposte è davvero difficile, cari amici di InGenereCinema.com. Tuttavia, ciò che possiamo e dobbiamo fare è raccontare cosa abbiamo visto, vale a dire un film dalla trama esile e prevedibile, una regia di servizio senza mai un picco o un acuto e un gruppo di attori costretti in una recitazione atona e didascalica. Insomma, lo stesso film del precedente, forse ridimensionato e con una new entry [Monica Bellucci] in difficoltà e involontariamente comica.
Diabolik – Ginko all’Attacco segue ancora una volta il ladro e genio del crimine Diabolik, questa volta interpretato da un impalpabile Giacomo Gianniotti [appare all’incirca a 20/25 minuti effettivi su schermo] e la sua amata complice Eva Kant in una nuova avventura, mentre l’ispettore Ginko non smette di seguire le loro tracce, deciso ad arrestarli una volta per tutte.
In questo secondo capitolo, Diabolik ed Eva sembrano avere un piano apparentemente perfetto, ma non sanno che dietro questo colpo si nasconde una trappola dell’astuto ispettore Ginko, che mette a dura prova il loro legame. Tradita dal Re del Terrore, Eva decide di vendicarsi, proponendo all’ispettore di collaborare alla cattura di Diabolik. Una decisione difficile per Ginko che deve anche affrontare l’arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg, eterna fidanzata dell’ispettore, nobildonna stravagante dal carattere forte.
I Manetti, dunque, replicano esattamente le stesse scelte del film precedente dimostrando una grande fedeltà al loro progetto originario. Lo stile, la struttura, l’ideale sono quelli del primo Diabolik così come la fedeltà estrema al fumetto degli anni ’60. Questa determinazione confonde, lasciandoci incastrati in un vicolo cieco fatto di incertezza e ammirazione. Se è vero che Diabolik – Ginko all’Attacco è una pellicola statica, ferma, senza emozioni e con nessuna intenzione apparente di voler coinvolgere lo spettatore, è altrettanto incontrovertibile quanto tutto questo sia opera dei suoi autori. Ormai è evidente che i fratelli romani vedono in questi aspetti, che potrebbero apparire come dei limiti, la loro cifra con la quale costruire l’universo Diabolik.
E torniamo all’interrogativo di cui sopra: quando questa coerenza e determinazione finisce nello sfociare nella più ottusa e miope ostinazione? Ardua è la risposta. Ciononostante, quello che appare chiaro è il lavoro dei Manetti Bros. e la loro ricerca autoriale all’interno dei cinecomics: solida, ostinata, riconoscibile e assolutamente fallimentare.
Paolo Gaudio
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DIABOLIK – GINKO ALL’ATTACCO
Regia: Manetti Bros.
Con: Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Alessio Lapice, Linda Caridi, Pier Giorgio Bellocchio, Ester Pantano, Andrea Roncato, Amanda Campana, Urbano Barberini, Giacomo Giorgio, Simone Leonardi, Pierangelo Menci, Marco Bonadei, G-Max, Gustavo Frigerio
Uscita sala in Italia: giovedì 17 ottobre 2022
Sceneggiatura: Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve
Produzione: Mompracem con Rai Cinema, in associazione con Astorina
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 111’
Anno: 2022