Fresco di candidatura all’Oscar come miglior film d’animazione, arriva nelle nostra sale il curioso Marcel the Shell, riuscito mix di riprese dal vivo e animazione stop motion.
Diretto da Dean Fleischer-Camp, il film racconta la storia di Marcel, una conchiglia alta circa due centimetri e mezzo, che vive con sua nonna Connie e il loro animaletto domestico di nome Alan. Una volta Marcel e sua nonna facevano parte di una nutrita comunità di molluschi, ma sono rimasti gli unici sopravvissuti della loro specie a una misteriosa tragedia.
Quando Marcel e Connie vengono scoperti da un regista di documentari, diventano i protagonisti di un cortometraggio. La loro storia inizia a circolare in rete, portando Marcel a diventare una vera star con tanto di fan. La sua vita cambierà radicalmente, perché aumenteranno i pericoli, ma ci sarà anche una nuova speranza nel cuore del mollusco: quella di ritrovare la sua famiglia perduta.
Metacinema, mockumentary, stop motion e tanta, tantissima tenerezza per una pellicola dolce, un po’ naif, eppure più profonda di quanto possa apparire.
Marcel the Shell è una lunga allegoria su come la vita sia un continuo separarsi, sia per nostra volontà che per quella altrui. Su come la separazione ci costringa al cambiamento, ci obblighi a diventare diversi, a volte a migliorare e a volte no. Su quanto sia difficile accettare che questo accada e su quanto sia amaro sperare in una riconciliazione impossibile. Dean e Marcel devono affrontare due diverse separazione entrambe dolorose, ma molto differenti. Lo fanno come possono, senza essere certi delle loro azioni, senza alcuna certezza in effetti, andando avanti a tentativi. Però lo fanno insieme, con Dean dietro la sua videocamera e Marcel davanti.
La Conchiglia racconta la sua vita, il suo punto di vista sul mondo e sulle cose e Dean lo ascolta, si diverte, ne fa un documentario e lo pubblica in rete. Forse il segno dei tempi – tutti siamo Youtuber in fondo, in fondo – oppure un modo per dare senso a tutta quella solitudine, a quella vita che non è più tale senza le persone che abbiamo amato e che si ostinano ad andare avanti anche se noi siamo fermi. La Conchiglia con le scarpe rosse e il filmmaker amatoriale lo documentano così con qualche video condiviso sul web dal contenuto comune, senza grosse rivelazioni, con quel quotidiano e prevedibile che è il cuore più puro dell’umanità.
Marcel e Dean in fondo sono due aspetti dello stesso personaggio: il pupazzetto animato in passo uno dai Fratelli Chiodo è certamente il più autentico, capace di mostrarsi spaventato, fragile, irrazionale e capriccioso. Di apparire perduto e arrabbiato di fronte la separazione e la perdita, nonché privo di qualsiasi tipo di stupido orgoglio mentre alimenta il suo sogno di recuperare la sua famiglia. Dean, invece, siamo tutti noi. Quelli che non si espongono, che si nascondono dietro una videocamera, che subiscono la vita e i suoi colpi senza reagire e che si limitano a raccontare. Due aspetti che fanno di questa coppia un unico ritratto dell’umanità, che ci attrae e ci respinge, che ci emoziona e ci commuove, ma solo quando nessuno non ci vede.
Marcel the Shell è al cinema ed è una bellissima occasione per ristabilire un contatto con le nostre fragilità, magari perdonandole, riscoprendosi così simili a una conchiglia con le scarpe rosse e al regista che ce l’ha mostrata.
Paolo Gaudio
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MARCEL THE SHELL
Regia: Dean Fleischer-Camp
Con: Jenny Slate, Dean Fleischer-Camp, Isabella Rossellini
Uscita sala in Italia: giovedì 9 febbraio 2023
Sceneggiatura: Dean Fleischer-Camp, Jenny Slate, Nick Paley
Produzione: Cinereach, You Want I Should, Sunbeam TV & Films, Human Woman
Distribuzione: Lucky Red e Universal Pictures International Italy
Anno: 2023
Durata: 90′