Ricordate Shrek? Sì, proprio lui, l’orco del famigerato film d’animazione Dreamworks. Nel primo capitolo della fortunata serie, la verde creatura voleva a tutti i costi poter vivere in santa pace, isolato da tutti, senza alcun disturbo, continuando a scacciare qualsiasi individuo nelle vicinanze. Ecco, il sessantenne Otto Anderson [Tom Hanks] vorrebbe poter fare la stessa cosa, salvo abitare suo malgrado in un complesso residenziale, dove la convivenza con il vicinato è praticamente d’obbligo.
Otto cerca di avere a che fare il meno possibile con i suoi vicini, nonostante la messa in atto e l’imposizione di una cura maniacale dell’intera residenza: il cancello deve rimanere rigorosamente chiuso, la raccolta differenziata correttamente eseguita, l’ingresso con le auto consentito solo agli inquilini. Insomma, le classiche regole condominiali che andrebbero rispettate. Chiunque manchi alle sue pretese, viene automaticamente etichettato come idiota. Dietro questo controllo ossessivo dell’ambiente circostante e di quello casalingo, c’è qualcosa che affligge il cuore [l’uso di questa parola non è casuale] dello scorbutico Sig. Anderson, che da diverso tempo non ha più alcuna voglia di risvegliarsi al mattino. Finché un giorno, dei nuovi vicini provenienti dal Messico – una famiglia composta da Marisol [Mariana Treviño], Tommy [Manuel Garcia-Rulfo] e le loro due bambine – non irrompono inaspettatamente nella sua vita. Inizialmente restio nel prendere confidenza, Otto comincerà ad avvicinarsi gradualmente a loro, quasi sempre bisognosi di piccoli aiuti domestici. Grazie alla natura affettuosa della giovane famiglia, in particolar modo quella di Marisol, il Sig. Anderson inizierà a sciogliere diversi nodi e a svelare i motivi della sua chiusura a riccio.
Il due volte premio Oscar Tom Hanks produce e interpreta il remake del film svedese , a sua volta basato sul romanzo L’uomo che metteva in ordine il mondo di Friedrik Backman. Alla direzione troviamo Marc Forster, regista svizzero capace di passare dal dramma di Monster’s Ball, all’azione rocambolesca del bondiano Quantum of Solace, fino agli scenari da apocalisse zombie di World War Z.
Con Non così vicino, Forster sembra puntare di più su situazioni struggenti già collaudate con Neverland – Un sogno per la vita, riproponendo le algide atmosfere svedesi dell’originale nella Pittsburgh suburbana. Hanks, da sempre nell’immaginario comune per essere l’interprete di personaggi benevoli, sembra volersi far perdonare per la sua partecipazione al disastroso Pinocchio di Robert Zemeckis, ritrovandosi ad incarnare magnificamente una persona scontrosa, che può facilmente ricordare – oltre al già menzionato Shrek – il Clint Eastwood di Gran Torino, senza però essere altrettanto animoso e avere lo stesso tipo di pregiudizi: Otto è soltanto annoiato, in maniera equa, dalla continua inefficienza di chi gli sta attorno. Tornando ai paragoni “cartooneschi”, il personaggio ha anche parecchio in comune con il Carl Fredricksen del film Pixar Up, con il quale condivide la stessa natura irritabile, causata da una successione di infelici vicende. Ciò, purtroppo, potrebbe creare un senso di déjà vu per gran parte del primo tempo
Oltre a quella di Tom Hanks, anche le performance dei comprimari sono molto buone, in particolare quella di Mariana Treviño nel ruolo Marisol, personaggio solare e ottimista che cerca di non biasimare gli atteggiamenti di Otto, trovando dei compromessi e mostrandogli che il mondo attorno lui non è poi così male.
Nel film vi è inoltre un’inaspettata critica nei confronti dell’utilizzo dei social, mondo totalmente estraneo al protagonista, tanto da non possedere nemmeno un telefono cellulare. Agli occhi dello spettatore potrebbe risultare – in un primo momento – assai eccessiva nella sua rappresentazione: anziché correre in soccorso di un signore anziano svenuto in una stazione ferroviaria, la gente intorno a lui si limita ad estrarre prontamente lo smartphone dalla propria tasca per filmare l’accaduto, rimanendo nell’ indifferenza più totale. Un gesto che potrebbe davvero risultare idiota – come piace dire al buon Otto – se non fosse che la realtà supera amaramente l’immaginazione.
Per tirare le somme, Non così vicino risulta essere un film molto semplice, che tuttavia riesce a reggere il confronto con l’originale europeo, con momenti divertenti e toccanti – quest’ultimi accompagnati da un’efficace colonna sonora composta da Thomas Newman e una canzone di Kate Bush – in grado di appagare il pubblico in sala.
Luca Pernisco
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NON COSÌ VICINO
Regia: Marc Forster
Con: Tom Hanks, Mariana Treviño, Rachel Keller, Manuel Garcia-Rulfo, Truman Hanks, Mike Birbiglia
Uscita in sala in Italia: giovedì 16 febbraio 2023
Sceneggiatura: David Magee
Produzione: Columbia Pictures, TSG Entertainment II, Stage 6 Films, SF Studios, Playtone, Artistic Films
Distribuzione: Warner Bros.
Anno: 2022
Durata: 126 minuti