Siamo sicuri che molti tra voi amici dell’horror conoscono il signore nerovestito e mascherato, con lunghi capelli corvini, che risponde al nome di Adam Kadmon. Divulgatore di teorie del complotto e tesi di contro-informazione, il misterioso personaggio dall’identità sconosciuta è noto ai più per aver preso parte a varie edizioni della trasmissione Mediaset Mistero. Nel format aveva un spazio che utilizzava per strappare il velo di menzogna su questo o quel fatto ritenuto dogmatico dalla massa ma su cui lui voleva insinuare il tarlo del dubbio, per portare sugli schermi televisivi i tasselli fondamentali, appunto, della grande teoria del complotto e della grande menzogna che governerebbe il mondo. La regola è quella classica: facciamo finta che non sia come vi hanno raccontato finora… potrebbe, invece, essere così. Cosa cambierebbe?
Kadmon ha da sempre portato avanti il suo lavoro di “portatore di dubbi” sul suo blog personale o fra le pagine di alcuni libri che, nell’epoca più rosea del complottismo contemporaneo, non potevano che rivelarsi di volta in volta dei piccoli o grandi successi.
Ora, insieme a Priuli & Verlucca che aveva già portato in libreria alcuni dei suoi volumi, Kadmon firma, in coppia col disegnatore Luciano Costarelli, la sua prima graphic novel. L’uomo oscuro di Mistero aveva già avuto una vita a fumetti [brevi], all’interno del magazine figliato dal format televisivo. Questa prima storia lunga [che è una parte prima di un progetto che pare ben più corposo] eredita il titolo da uno dei suoi libri precedenti, A Dark Truth – Uncensored, e rappresenta una sorta di disvelamento [che in realtà finora racconta davvero molto poco] del mistero sull’identità dello stesso autore, che negli anni ha avuto modo di diventare un caso ancor più grande e succulento di quelli da lui indagati.
Una sorta di origin story di un personaggio reale o creduto tale, vissuto attraverso gli occhi e la mente di una giovane giornalista che sta indagando su una pericolosa setta ossessionata da un grande e imminente reset dell’intera società umana.
Cosa troveremo all’interno di un lungo fumetto scritto da Kadmon? Ne abbiamo parlato proprio con Luciano Costarelli – che il fumetto lo ha disegnato e che si è rapportato a distanza col Misterioso – che ci racconta qualcosa in più [e da vicino] su Kadmon e su A Dark Truth – Uncensored.
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[Luca Ruocco]: Ciao Luciano. La prima curiosità riguardo il tuo lavoro insieme ad Adam Kadmon non può che riguardare proprio il tuo rapporto con lui. Sei riuscito a incontrarlo o a parlarci? Come avete portato avanti questa collaborazione?
[Luciano Costarelli]: Adam Kadmon è una persona veramente misteriosa: non l’ho mai incontrato ma ho parlato con lui per ore e ore attraverso un software VoIP criptato e la nostra collaborazione si è svolta sempre in questo modo. Confermo che è vivo, reale e quella dei video e delle trasmissione televisive è davvero la sua voce. Si racconta infatti che sia morto anni fa o che sia stato un attore a impersonarlo. Che aspetto abbia il suo volto sotto la maschera, tuttavia lo ignoro. Nel disegnarlo ho realizzato un volto che potesse essere la continuazione di quello che si vede, cioè occhi e inizio del setto nasale, ma non so se gli rassomigli veramente o meno.
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[LR]: Il fumetto è costituito da due corpi narrativi fondamentali. Partiamo dalla prima: i lettori si troveranno, infatti, davanti a una storia in cui vengono tirate in mezzo la maggior parte delle teorie di contro-informazione [alcuni le chiamerebbero “complottiste”], per costruire la tela della Grande Cospirazione, all’interno della quale cade suo malgrado il nostro protagonista. Come ti poni, in genere, davanti a questo tipo di contro-cultura?
[LC]: Dipende dall’argomento. Molti di questi fanno da spina dorsale a tutta la narrativa del mistero, ottimamente rappresentata nel modo del fumetto da Martin Mystére. Il problema è che nello stesso ambito si trovano questioni irrisolte come l’esistenza degli alieni, a cui personalmente credo, alcuni fenomeni apparentemente inspiegabili del passato, in cui non mi sento di escludere niente a priori e immani sciocchezze come il terrapiattismo, che si commentano da sole. Dal punto di vista della fiction sono tutti ottimi spunti, dal punto di vista della realtà, metto parecchi distinguo.
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[LR]: Il secondo livello di scrittura è quella di una origin story di una sorta di anti-eroe, che poi è lo stesso Kadmon. Questo innanzitutto ci porta a pensare che “A Dark Truth” sia solo la prima parte di un progetto più grande, in cui Kadmon potrebbe anche mettere ordine al materiale narrativo magmatico che ribolle in questo primo passo. Sai già dirci qualcosa?
[LC]: Sì, intanto è previsto un altro volume che spingerà ancora di più sulla SF raccontando non solo le origini di Adam, ma anche quelle dell’umanità e racconterà cosa succede dopo la fine di questa graphic novel. A quel punto, oltre a chiudere il ciclo narrativo, si avrà la completa definizione un Adam-Universe fumettistico in cui non si possono escludere altri progetti, anche in differenti formati e periodicità. Sta tutto, giustamente, al gradimento del pubblico.
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[LR]: Raccontare un’origin story di un personaggio [sospeso tra il reale e la fiction] che ha sempre puntato tanto sull’anonimato e la non riconoscibilità potrebbe sembrare un passo falso. Per quanto romanzando, Adam Kadmon ha deciso di svelare la sua identità al mondo?
[LC]: In questa graphic novel, oltre alle parti ovviamente inventate, sono presenti eventi della sua vita in cui cambiano magari solo dei nomi, altri in cui il contesto è forse diverso. Alcuni misteri su di lui si dipanano e allo stesso tempo se ne creano di nuovi. Per farti un esempio concreto: anni fa ha pubblicato in rete alcune canzoni, lasciando sorpresi diversi suoi fan e qui viene raccontato in che situazione sono state composte e perché. Poi magari la città non è quella, magari sì, questo solo Adam lo sa.
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[LR]: Luciano… sei tu Adam Kadmon?
[LC]: Ah! Ah! Ah! Ah! No, sono solo il vostro amichevole fumettista di quartiere.
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[LR]: Ci racconti come sei stato scelto e come ti sei approcciato al lavoro che hai fatto per “A Dark Truth”? Quanto è stato complesso trovare un equilibrio grafico/dinamico a una storia che esplode in alcune sequenze action, ma che si sviluppa in lunghi momenti di dialogo a due o tre personaggi?
[LC]: Non si è mosso lui di prima persona, ma ha chiesto ad amici che sono connessi nell’ambito fumettistico. Tramite un contatto comune è arrivato il mio nome e, come sempre accade, ho fatto delle prove, che in questo caso sono piaciute. Come metodo di lavoro abbiamo iniziato con la sua descrizione vignetta per vignetta, poi mi ha lasciato più mano libera e abbiamo lavorato un po’ alla Stan Lee. Per esempio, mi sono occupato di come disegnare le sequenze di azione e ho proposto alcune idee di montaggio come la parte di Volkov prigioniero nell’Eternal Flyer, mentre i testi e la storia sono totalmente suoi. Per questo motivo abbiamo deciso di mettere i credits all’americana usando “story” e “art”. Quanto a stile, come hai giustamente detto, ci sono parti adrenaliniche e altre con molti dialoghi, perché in quelle Adam ha voluto spiegare il contesto della storia e il suo pensiero e, se nei suoi libri può scrivere direttamente questo, nel fumetto deve ricorrere a personaggi. Sulla gestione dei due registri abbiamo cercati di cambiare lo scorrere del tempo attraverso la regia. Quando parte lo spiegone, cerchiamo il tempo sospeso: succedono poche cose lentamente e il montaggio alterna queste scene con immagini relative al testo a volte con diversi stratagemmi: immagini di un televisore, l’uso di un tablet, a volte come ricordo o immagine mentale. Nelle sequenze di azione, al contrario, succede molto e il testo si riduce fino a scomparire: è tutto visivo e il lettore non deve essere distratto da nulla che non sia strettamente necessario. L’idea è che l’alternanza renda l’esperienza più interessane. Da quello che mi arriva tra i commenti dei lettori [su Amazon] e negli incontri in fiera, questo doppio passo, apparentemente viene notato e sta piacendo a chi non leggeva abitualmente fumetti prima e arriva dai libri, mentre spiazza un po’ chi magari legge solo o manga o Bonelli.
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[LR]: Hai preso a modello qualche autore o opera, anche solo come riferimento per personaggi e location?
[LC]: Ho cercato di avvicinarmi al linguaggio visivo delle graphic novel dove il disegno è più leggibile, staccandomi dal mio stile grafico abituale che è il classico italiano/Bonelliano. Ho usato anche dei grigi piatti, quasi dei retini, in modo da non dover fare le mezzetinte a tratteggio. In questo mi sono ispirato al Corto Maltese di Bastien Vivès, ma credo che le analogie finiscano lì. Nelle ambientazioni, che sono un po’ il mio forte, delle volte ho tenuto di più il mio stile abituale, anche perché c’è una precisa collocazione temporale e quindi il dettaglio serviva. Nei mezzi, che è un’altra cosa che mi piace disegnare, soprattutto in sequenze dinamiche, seguo sempre la lezione di Tacconi delle ombre nere per dare volumi realistici. Alcuni personaggi, come d’abitudine nel fumetto italiano mi sono stati dati dei riferimenti, per esempio Lord Hamilton ha il volto di Terence Stamp anziano, altri sono di mia fantasia come Volkov, altri ancora derivano da una precisa descrizione che ho ricevuto, come Herr Meyer.
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[LR]: Su cosa stai lavorando al momento?
[LC]: Continuo la collaborazione con lo studio Smack di Andrea Mantelli per dei fumetti didattici in stile realistico, ho appena consegnato una storia umoristica per Cronaca di Topolinia, una parodia di Dylan Dog nata qualche anno fa dalla matita di Elena Mirulla, ora scritta da Salvatore Cuna, sto disegnando un progetto fighissimo scritto da Andrea Guglielmino e Marco Scali e ho altri due progetti in corso di cui non posso raccontare nulla finché non escono… come vedi, qualche mistero ce l’ho anch’io!
Luca Ruocco
Roma, febbraio 2023
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A DARK TRUTH – UNCENSORED – THE GRAPHIC NOVEL
Autore: Adam Kadmon, Luciano Costarelli
Editore: Priuli & Verlucca [www.priulieverlucca.it]
Pagine: 128
Illustrazioni/Foto: Sì
Costo: 16,90 euro