Dopo cinque anni di assenza dalla sala e dopo il controverso successo di Mother!, Darren Aronofsky torna a regalarci la sua nuova, chiacchieratissima, pellicola: The Whale.
Lo fa aggiudicandosi tre candidature ai prossimi Premi Oscar [miglior attore a Brendan Fraser, miglior attrice non protagonista a Hong Chau, miglior trucco e acconciatura a Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley] e confermando il suo interesse verso le derive estreme dell’animo umano, che ha esplorato in ogni sua pellicola.
La storia che sceglie di raccontarci è incentrata sul personaggio di Charlie [Brendan Fraser], uomo fortemente obeso, dal peso di 272 kg, che trascorre il poco tempo che gli rimane da vivere seduto sul divano della sua casa, impartendo corsi di scrittura online ai suoi studenti universitari senza però mai accendere la videocamera.
Non ci si mette tanto a capire che Charlie ha un passato di sofferenze; ciò che sceglie di fare lo sceneggiatore Samuel D.Hunter è rivelarci lentamente ciò che ha portato Charlie a ridursi in quel modo, a rifiutare ogni cura e, dunque, a scegliere così di suicidarsi.
The Whale è tratto dall’omonima opera teatrale di Hunter e infatti è un film che pare girato su un palco. Un’unica location, la casa di Charlie, e una serie di personaggi che entrano ed escono, si relazionano con lui e tra di loro, sfogando la rabbia e l’impotenza nei confronti di un uomo che ha coscientemente scelto di lasciarsi morire.
Tra loro, Hong Chau nei panni dell’amica infermiera Liz, il cui conforto è l’unico che Charlie sembra voler accettare, e la star di Stranger Things, Sadie Sink nei panni di sua figlia Ellie; forse la sua è l’unica interpretazione non perfettamente riuscita, un po’ troppo monotematica e con poche sfumature, ma ci sentiamo di perdonarla a causa della sua giovane età.
Darren Aronofsky ci ha da sempre abituati a pellicole impregnate di sofferenza: ciò che gli interessa raccontare sono uomini e donne estremamente deboli, incapaci di affrontare la vita, che si rifugiano in schemi deleteri eppure confortanti e che soltanto attraverso i loro vizi e le loro malattie – spesso mentali prima che fisiche – riescono a trascinarsi avanti finché possono.
La sua nuova pellicola si inscrive alla perfezione in questo suo modo di raccontare l’essere umano e lo fa come al suo solito crudelmente, senza speranza di salvezza, senza bontà. Brendan Fraser è incredibilmente bravo a raccontarci la miseria di chi si è arreso ma che nonostante tutto ha ancora amore per la vita e sceglie di usare gli ultimi suoi giorni per trasmetterlo a qualcun altro.
Aronofksy racconta lo spazio come racconta l’anima dei suoi personaggi, con una regia mai statica che non subisce le difficoltà della mono location ma anzi sa sfruttarle a suo vantaggio.
Particolare importanza in The Whale riveste l’uso del suono, non soltanto per le bellissime musiche di Rob Simonsen, ma per come gli effetti sonori diventano linguaggio narrativo, veicolo di racconto dello stato fisico di Charlie.
Insomma, amici di InGenereCinema.com, vi consigliamo caldamente di andare al cinema e vedere l’ultima fatica di Darren Aronofksy con la consapevolezza che non sarà facile, che ci sarà da soffrire e che ai titoli di coda probabilmente vi resterà un peso sul cuore. Ma, d’altronde, a cos’altro serve il cinema se non a smuoverci di dentro?
Irene Scialanca
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THE WHALE
Regia: Darren Aronofsky
Con: Brendan Fraser, Sadie Sink, Samantha Morton, Ty Simpkins, Hong Chau, Huck Milner, Sathya Sridharan
Uscita in sala in Italia: giovedì 23 febbraio 2023
Sceneggiatura: Samuel D. Hunter
Produzione: A24 e Protozoa Pictures
Distribuzione: I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection
Anno: 2022
Durata: 117′