Un gruppo di genitori sono convocati dalla preside nella palestra di una scuola media di una piccola provincia. I loro tre figli sembrano avere la colpa di un brutto fatto avvenuto tra le mura scolastiche, ma non essendo chiare le dinamiche della vicenda, per i genitori è difficile credere – e di conseguenza accettare – che i loro figli tredicenni ne siano gli autori.
La palestra diventa così il luogo dove discutere dell’accaduto, innescando una sorta di difesa e accusa che trasformerà in breve questo incontro preside-genitori in un processo feroce nel tentativo ostinato di smentire e nascondere la verità.
Questo è Educazione Fisica, opera seconda di Stefano Cipani, dramma da camera tratto dalla pièce teatrale La Palestra di Giorgio Scianna. Simile a Carnage nella forma e a Il capitale umano per i contenuti, il film adattato – poco – dai Fratelli D’Innocenzo si distingue per la solidità estetica di un gioco al massacro consumato in un ambiente claustrofobico che fa emergere l’egoismo e il cinismo di una società senza più etica. Con un cast affidabile, il punto debole sta proprio in una sceneggiatura troppo appoggiata sul materiale originale che non riesce a smarcarsi da alcune convenzioni teatrali e a rendere maggiormente verosimile una situazione degenere e decisamente al limite.
Cipani ha dichiarato che la sua principale ispirazione per Educazione Fisica è stato il lavoro dell’animatore americano Ralph Bakshi. Tale ispirazione è evidente nella cura grafica con cui il regista visualizza l’ambiente nel quale tutta la sua pellicola si svolge. La saturazione dei colori, la compattezza dei neri, la ricercatezza della composizione, nonché il design dell’arredo fanno di questa palestra uno scenario da cartone animato anni ’70 piuttosto che il set realistico di un dramma così tremendo.
Un approccio affascinate reso ancora più efficace dal montaggio esperto di Jacopo Quardi e dalla fotografia di Fabio Cianchetti. Quest’ultimo dona al film una riflessione visiva sul tempo che passa davvero pregevole che si sposa magnificamente con lo scurirsi degli animi dei suoi protagonisti: più le loro intenzioni diventano sinistre e più le luci si abbassano aumentando l’oscurità e rendendo quella stanza il palcoscenico ideale per un fatto macabro e spento.
Purtroppo, a una cura estetica così apprezzabile male si accompagna un adattamento così minimale. L’impressione è quella di aver preso il testo teatrale e averlo riproposto senza alcun cambiamento strutturale, rispettando fin troppo la sua natura drammatica e seria.
Il minimalismo dei D’Innocenzo non aiuta a superare alcuni limiti di credibilità della vicenda rendendo l’assunto troppo forzato. Cipani comprende che iniziare con una preside che confessa un reato ai genitori degli accusati prima di denunciare tutto alle autorità competenti potrebbe risultare sopra le righe e, difatti, costruisce un impianto cartoonesco dove fare emergere contorni grotteschi e perché no, surreali. Tuttavia, lo script non coglie questa occasione frenando il film e raffreddando gli animi degli spettatori che a fatica sospendono l’incredulità.
Davvero un peccato, cari amici di InGenereCinema.com, poiché se solo si fosse assecondata l’intuizione del regista e si fosse direzionato il film verso un tono da commedia nera surreale alla maniera di Alex de la Iglesia, ad esempio, avremmo avuto un film di cui andare fieri.
Paolo Gaudio
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EDUCAZIONE FISICA
Regia: Stefano Cipani
Con: Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria
Uscita sala in Italia: giovedì 16 marzo 2023
Sceneggiatura: Fratelli D’innocenzo
Produzione: Paco Cinematografica con Rai Cinema e Luce Cinecittà in coproduzione con Agresywna Banda
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2023
Durata: 88’