È sempre un peccato quando ci si trova di fronte a un film dalla buona premessa che si perde poi tra le infinite pieghe del suo sviluppo narrativo. Purtroppo è proprio questo il caso di Delta, opera seconda di Michele Vannucci, ultima produzione in casa Groenlandia in collaborazione con Kino Produzioni e Rai Cinema.
Stavolta siamo ben lontani dalla capitale; siamo infatti sul delta del Po, che titola la pellicola. In una terra brulla e fredda, nebbiosa e palustre, burbera come lo sono i protagonisti di questa storia: l’ambientalista Osso [Luigi Lo Cascio] che tenta di proteggere il fiume dalla pesca di frodo della famiglia Florian, in fuga dal Danubio; insieme ai Florian c’è Elia [Alessandro Borghi], che in quelle terre ci è nato ma è fuggito ormai tanti anni fa e ora è tornato a essere di casa.
Ma Osso non è l’unico a tenere così tanto a quel fiume; c’è anche sua sorella minore Nani [Greta Esposito] e un’altra schiera di compagni.
Di come Lo Cascio, cinquantacinquenne, e Esposito, ventiduenne, possano essere fratelli non ci è dato sapere, come purtroppo non ci è dato sapere praticamente nulla di tutti i personaggi che agiscono all’interno di questa storia acquitrinosa – ahinoi non solo nel setting. L’assenza totale di backstory di ogni carattere, infatti, fa presto a dissolvere qualsiasi possibilità di empatia: le lotte delle guardie ittiche volontarie, spesso scomposte e poco accattivanti, non sono sufficienti a sostenere un plot non esattamente entusiasmante. I personaggi vuoti si accompagnano abbastanza prevedibilmente a interpretazioni scariche, perfino da attori di una certa caratura: anche Alessandro Borghi inciampa in una prova che lo riconferma troppo uguale a sé stesso, il solito cattivo dal cuore d’oro in una strana commistione tra il Bruno de Le otto montagne e il Remo de Il primo re.
Solamente Luigi Lo Cascio riesce nonostante tutto a conferire verità al suo Osso, a donargli una texture che viene però messa a durissima prova dalla poca rotondità del personaggio.
La sceneggiatura procede a tentoni e, nonostante la grande firma di Massimo Gaudioso, che scrive insieme a Fabio Natale, Anita Otto e allo stesso Vannucci, non riesce a non incappare in momenti di scarsa credibilità, nonché in alcuni buchi che avrebbero necessitato di essere appianati per far procedere la storia senza leciti punti interrogativi.
Purtroppo non è la regia a salvare Delta. Una visione troppo poco cinematografica ci schiaccia costantemente addosso agli attori e la quasi totale assenza di campi lunghi – eccetto le vedute aeree – fa fatica a raccontare gli spazi, nonostante la centralità del paesaggio nella storia.
Insomma, come spesso ultimamente accade, Delta è un film – questo è innegabile – dal grande impianto produttivo e dalla confezione infiocchettata che tende però a scarseggiare di contenuto e verità.
Irene Scialanca
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DELTA
Regia: Michele Vannucci
Uscita in sala in Italia: giovedì 23 marzo 2023
Con: Alessandro Borghi, Luigi Lo Cascio, Emilia Scarpati Fanetti, Greta Esposito, Marius Bizau, Denis Fasolo, Sergio Romano
Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Fabio Natale, Anita Otto, Michele Vannucci
Produzione: Groenlandia e Kino Produzioni con Rai Cinema con il sostegno della Regione Emilia-Romagna ed il supporto di Emilia-Romagna Film Commission
Distribuzione: Adler Entertainment
Anno: 2022