La casa – Il risveglio del male è il nuovo capitolo della saga creata a inizio anni ’80 da un Sam Raimi visionario ed estremamente libero che, con film indipendente splatter e anarchico e l’aiuto di un gruppo di amici filmmaker, coniugò il new horror in modo tanto moderno da riuscire ad entrare nella Storia del Genere.
Quel suo La casa – The Evil Dead è diventato un film davvero importante, di culto, per la generazione di spettatori a lui contemporanea e per quelle successive. Ed è riuscito a reinventarsi, calando il suo mood da film di possessione all’interno di una sorta di remake in chiave di commedia, nel secondo capitolo, e poi in un oscuro ma ancora ironico fantasy-horror con L’armata delle tenebre.
Questa prima trilogia ha già avuto un reboot, firmato proprio 10 anni fa da Fede Álvarez. Un progetto che doveva traghettare la saga di The Evil Dead nel nuovo millennio, caricandola di incubi, vissuto e preoccupazioni vicine anche alle nuove generazioni di spettatori. Ne venne fuori un film estremamente teso, violento, nero. Un horror eccessivo e aggressivo, che cercava di creare un ponte metaforico per tradurre la possessione demonica con la dipendenza da sostanze stupefacenti.
Come in quel caso – e a un solo decennio di distanza – Raimi e Bruce Campbell [che della trilogia filmica originale fu il protagonista, Ash] tornano a giocare con il Male Morto che aprì per loro le porte del cinema. Lo riportano ancora una volta su grande schermo, dopo una sortita televisiva in tre stagioni: Ash vs Evil Dead, una lunga run horror comedy con una partenza riuscita e uno sviluppo assai meno convincente, con protagonista l’uomo che più volte si scontrò con il Male raimiamo.
Mentre la serie, però, si proponeva come diretta prosecuzione della storia originale, con La casa – Il risveglio del male, invece, torniamo ancora una volta al punto di partenza. Un nuovo reboot, dai toni e dalle intenzioni molto molto vicini a quello di Álvarez, che cancella quanto raccontato finora e ripresenta al pubblico meccanismi e funzionamento della possessione/infezione. Questo è l’unica cosa rimasta assai fedele alla tradizione raimiana: nonostante il riposizionamento temporale e geografico, che sposta il libro maledetto in una sorta di caveau segreto, rivenuto nei sotterranei di un condominio, il ritorno [il risveglio] dell’entità maligna e l’inizio della possessione e della mattanza avviene sempre attraverso il libro maledetto [ovviamente anche lui oggetto di restyling] e le formule in esso contenute.
Il film si apre all’interno di una location campestre, con una nuova cabin in the woods che ricorda le architetture presentati nei folk horror contemporanei. Ma si tratta di una piccola doppia trappola per lo spettatore: un succoso aperitivo al sangue [con tanto di scalpo], anticipato da una scherzosa prima soggettiva fake del Male che arriva a prendere le sue nuove vittime. Da lì, la location cambia con un salto all’indietro di 24 ore.
I veri protagonisti di questo nuovo capitolo sono i componenti di una famiglia problematica: una mamma e tre figli. I quattro stanno vivendo due traumi non da poco: la separazione della donna dal compagno e lo sfratto dall’appartamento in cui hanno sempre vissuto, a causa delle cattive condizioni della palazzina. Proprio qualche ora prima di un brutto terremoto che ripoterà alla luce il libro maledetto, arriva a trovarli la sorella della capofamiglia. Anche lei sta portando con sé – in casa – un gravoso carico problemi da risolvere.
Una nuova casa, non più nel bosco; un condominio malandato in città. Quasi disabitato, ma che contiene ancora un piccolo nucleo di anime da sacrificare.
Il libro comunque viene rivenuto sempre dal basso, anche se in questo caso il punto interrogativo del perché si trovi lì è un po’ più grande del solito.. E’ da lì che il Male Morto risale verso il mondo dei vivi, secondo le regole della saga, ma questo movimento di ascesa è anche legato alla filmografia del regista scelto per il reboot, Lee Cronin, che aveva affrontato un moto simile nel suo Hole – L’abisso. Sempre nel film del 2019 era presente un altro dei temi cardine de Il risveglio del male: quello della maternità. In questo nuovo La casa, infatti, la metafora horror dell’ospitare all’interno del proprio corpo un essere esterno e ostile, si intreccia in modo morboso al tema maternità, alle responsabilità e ai timori di una madre che non sa come offrire ai figli un futuro più solido o che, magari, non è pronta ad accettare un bambino. Una mamma che deve essere vita, ma che si ritrova [suo malgrado] a diventare morte.
Tutti spunti assai interessanti, che trovano sfogo in un lungometraggio profondamente splatter. Tantissimo sangue e gore ne La casa – Il risveglio del male, tensione e una regia consapevole, che però non trovano la perfetta riuscita proprio a causa di un apparentarsi troppo stretto con il primo reboot della saga, temporalmente ancora troppo vicino per richiederne uno nuovo e così speculare da riproporre anche la chiave di lettura al femminile con la final chaisaw girl.
Alla generosità di emoglobina, non fa eco una quota paritaria di paura, ma ancor più il film non comunica in modo preciso e leggibile il profondo malessere di cui – si sente- vorrebbe essere traino e che arrivava dritto e tagliente nell’esperimento del 2013, più a fuoco ed essenziale, proprio perché primo deciso tentativo di nuova coniugazione della saga.
De La casa – Il risveglio del male rimane comunque un orrido circo di sangue, ferite, cadaveri redivivi e creature mostruose [frutto dell’orrorifica ricongiunzione della madre con i propri figli], che regala anche ganci diretti al cinema horror più classico [con un ascensore che rimanda diretti allo Shining di Kubrick] e allo zombie movie più contemporaneo alla REC.
Un film di possessione spinto e assai grafico, ma che non regala nuova vita [e un vero risveglio] al Male Morto, nonostante un cast riuscito e un make-up che lascia il segno.
Luca Ruocco
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LA CASA – IL RISVEGLIO DEL MALE
Regia: Lee Cronin
Con: Lily Sullivan, Alyssa Sutherland, Morgan Davies, Gabrielle Echols, Nell Fisher, Richard Crouchley, Mirabai Pease, Anna-Maree Thomas, Jayden Daniels, Billy Reynolds-McCarthy, Tai Wano
Uscita in sala in Italia: giovedì 20 aprile 2023
Sceneggiatura: Lee Cronin [basata sui personaggi di Sam Raimi]
Produzione: New Line Cinema, Renaissance Pictures, Pacific Renaissance, Wild Atlantic Pictures
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Anno: 2023
Durata: 97’