Five nights at Freddy’s [FNAF] l’adattamento cinematografico tratto dalla famosa saga horror di videogiochi dall’omonimo nome, arriva al cinema in anteprima il 31 ottobre per uscire stabilmente in sala dal 2 novembre.
Una sfida sempre più richiesta e molte volte difficile è di portare su schermo i migliori videogiochi – o i più virali – in forma di live action. A malincuore questo tentativo non è riuscito pienamente nel suo intento, soprattutto a causa di grosse lacune di scrittura date probabilmente dal tentativo di riassumere una storia suddivisa in più capitoli del videogioco in un solo film.
Mike [Josh Hutcherson] è un ragazzo che vive con la sorella più piccola [Piper Rubio] e che cerca lavoro per mantenerne la custodia legale, dopo aver ricevuto minacce da parte della zia Jane [Mary Stuart Masterson]. Il giovane trova occupazione come addetto alla sicurezza da Freddy Fazebear’s Pizza, ristorante famoso per l’utilizzo di alcuni animatronic. Questi ultimi, durante le notti, prendono vita, rendendo il locale un luogo inquietante…
Le premesse per un film horror ludico, spaventoso e adrenalinico sono presenti e palesi, in particolare per chi ha la fobia per bambole e animatronic. Si comincia dando un assaggio di questo ritmo con un buon montaggio che tiene alta la prima parte del film, con delle intuizioni visive e di raccordo in grado di coinvolgere e trasportare nella tensione delle prime scene d’azione e di jumpscares. A proposito di quest’ultimi, vengono esasperati e forzati nel tentativo di proporre l’esperienza del videogioco, riuscendoci nei punti giusti ma risultando fastidiosi laddove non necessari.
Verso la metà dell’opera iniziano a venir fuori più palesemente i difetti del progetto: gli animatronic si presentano rendendo grazia al videogioco, tanto che forse gli attori spariscono all’ombra dei puppetiers e dell’efficace realizzazione dei pupazzi di scena. Il protagonista tiene ritmo fino a metà storia ma la scrittura trascina verso il buio anche quello che di buono c’è stato fino ad ora.
La sceneggiatura scritta dalla regista Emma Tammi, insieme all’autore del videogioco Scott Cawthon e Seth Cuddeback, ha dei grossi problemi di sviluppo dei personaggi. È frettolosa nel dare spiegazioni e non dà il tempo e lo spazio perché ci siano i presupposti per un crescendo della trama e il suo sviluppo. Mike e Vanessa si confidano e svelano i misteri dietro la pizzeria con la stessa semplicità con cui si ordina da bere. Dialoghi ingiustificati, se non messi lì per spiegare velocemente come funzionano gli animatronic e quali segreti celino.
I plot twist vengono a mancare per via di questa smania dello spiegone e la stessa paura che dei giganteschi pupazzi animati può dare, perde di forza e si nasconde alla luce della scrittura approssimativa. Le motivazioni che spingono i protagonisti a prendere delle decisioni sono deboli, partendo da Mike che protrae il trauma infantile di aver assistito al rapimento del fratello attraverso una descrizione onirica di esso che manca di sostanza. Si rifugia ogni notte nei suoi sogni per rivivere quel momento, cercando di riconoscere il volto del rapitore. Questo espediente narrativo avrà una funzione ai fini della trama che difficilmente si può giustificare o comprendere a pieno. Cade nell’assurdo ma non per scelta.
Da questo momento non è più possibile instaurare ulteriore paura o preoccupazione per quello che succederà, e si ricade su un finale che si risolve con una semplicità e velocità tale da far dimenticare la presenza di un pericolo.
Le uniche scene che riportano la vera paura vedono coinvolti dei personaggi così marginali da farsi dimenticare prima della metà del film, che vengono ricordati quasi unicamente per mostrare che è successo qualcosa a quei personaggi e dare un contesto alla prima situazione di fuga del film.
Si salvano alcuni riferimenti al gioco che sono piacevoli da vedere e da notare, rischiano di essere la cosa migliore del film, portando una problematica non indifferente per chi non ha quei riferimenti nel bagaglio visivo e dello storytelling del gioco.
Passare da un punta e clicca indipendente e coraggioso ad un film spaventato all’idea di azzardare, fa perdere forza all’operazione.
È un horror classico che parte da un videogioco originale, non abbastanza deciso per reggere il confronto. Sembra volersi mostrare piacevole e divertente e lo fa pensare per il suo inizio incalzante, finendo per essere uno di quei film da gettare nella cantina della memoria.
Alex Fanelli
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FIVE NIGHTS AT FREDDY’S di Emma Tammi
Regia: Emma Tammi
Con: Josh Hutcherson, Matthew Lillard, Elisabeth Lail, Piper Rubio
Uscita in sala in Italia: giovedì 2 novembre 2023
Sceneggiatura: Emma Tammi, Scott Cawthon, Seth Cuddeback
Produzione: Blumhouse Production
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2023
Durata: 110’