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NAPOLEON di Ridley Scott

Ridley Scott torna nella sua forma migliore con un film storico/biografico: Napoleon, interpretato da un formidabile Joaquin Phoenix, che narra della storia di Napoleone dalla rivoluzione francese alla morte dell’esiliato imperatore. Si concentra sulle battaglie principali [da Tolone alla famosa Waterloo] condotte dal generale e raccontate visivamente da una regia pulita e attraverso l’espediente di scambio epistolare con la sua prima moglie Giuseppina De Beauharnais [Vanessa Kirby]. Questa narrazione accompagna le vicende di Napoleone come parche shakespeariane che fomentano in voice over l’incallito desiderio di conquista del protagonista.

La figura carismatica del generale francese traspare in qualità di abile stratega che cede mano a mano in un’evidente follia che la smania di potere porta con se, un accecamento dell’es di fronte ad un io spropositato a tal punto da diventare un Noi. Uno sviluppo del personaggio che non si risparmia nell’intimità. Si dedica alle vittorie militari quanto ad approfondire la persona e le fragilità che porta con sé. Un giovane Napoleone in preda ad ansia e agitazione per l’assalto di Tolone [1793] che riesce a condurre con temeraria quanto sconsiderata strategia militare.

Alla luce dei primi successi inizia a farsi avanti l’insuccesso della vita privata. Se da una parte sembra acquisire sicurezza [nella sua carriera militare], dall’altra fatica ad entrare in dinamiche relazionali funzionali. La sua rigidità sessuale e la sua ossessione patriottica lo rendono distaccato con la moglie, che nel corso degli eventi diventerà la migliore amica e consigliera di un uomo che ha bisogno di questo. Qualcuno che lo accompagni nella vita al di fuori del ferroso e sulfureo odore delle battaglie.

Emerge in particolare modo questo rapporto di Napoleone con il suo patriottismo nella scena del divorzio con Giuseppina, che non potendogli dare un erede, non può continuare ad essere moglie di un re.

La drammaticità delle scelte politicamente patriarcali viene alleggerita da un’interpretazione e una scrittura che tolgono quell’autorità che il personaggio statuario ha nel suo DNA storico.

Un elemento di forte impatto sono le scenografie e le ambientazioni che contribuiscono a rendere l’immagine imponente che la Francia aveva in quegli anni. La plasticità della luce che rimbalza sulle colonne di Notre Dame restituisce la maestosità delle cerimonie che si consumano al suo interno. Come per l’incoronazione di Napoleone dove, non solo si percepisce la solenne azione, ma prende vita la leggenda secondo cui Napoleone prese la corona dalle mani di Papa Pio VII, dichiarando il suo rifiuto per l’autorità del Pontefice.

Il lavoro sulla sceneggiatura di David Scarpa è stato scrupoloso, in grado di evidenziare oltre l’immagine del famoso e rinomato condottiero, grazie anche all’accorgimento narrativo del carteggio dei due protagonisti, riesce a raccontare molto di un uomo ossessionato. La storia di Napoleone si incastra quasi banalmente con il Macbeth e ne diventa punto di forza per la sceneggiatura. Assecondato da un Joaquin Phoenix così napoleonico da dare vita ai quadri che popolano l’immaginario comune. La sua ormai ovvia e indiscutibile bravura di passare da un’emozione all’altra fa arrivare un’espressione di Napoleone per nulla prevedibile, portando sullo schermo una cruda visione degli intenti coloniali dell’imperatore e il suo lato umano, che ossessionato dalla conquista, non ascolta l’unica persona che lo capisca.

Lo stesso fa Ridley Scott consegnando valore all’icona, agevolato dai plurimi dipinti dedicati alla figura di Napoleone, riporta sullo schermo dei tableau vivant ripetutamente con una vaga reminiscenza a Barry Lindon, senza risultare stucchevole, complice una fotografia delicata affidata a Dariusz Wolski, che riesce nell’arduo compito di alternare il peso e la forza delle battaglie, la solennità delle scene politiche e delle cerimonie gloriose o patetiche [come i primi tentativi di arrivare al potere decisionale], e infine le scene umane, dove emerge il lato che spoglia delle cariche Napoleone, riportandolo ad essere una persona.

Napoleon è un film che mostra gli effetti del patriottismo e dell’imperialismo; una storia d’amore non corrisposta con la Francia e un’altra sempre non corrisposta Giuseppina, ma con il lieto fine di un’amicizia.

Attraversa i trent’anni di carriera per concludersi con il doppio esilio, mostrano l’apice dell’ossessione di un uomo che evade dal primo non solo per tornare a casa ma per riconquistare quella che considera la sua Nazione in termini di possessione. C’è una vena sadico ironica da parte del regista, inglese, che sceglie di mostrare il fallimento di un francese ossessionato dalla conquista dei rivali per natura: i britannici.

Alex Fanelli

NAPOLEON

Regia: Ridley Scott

Con: Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Ian McNeice, Mathew Needham

Uscita in sala in Italia: giovedì 23 novembre 2023

Sceneggiatura: David Scarpa

Produzione: Apple Studios, Latina Pictures, Scott Free Productions

Distribuzione: Eagle Pictures

Anno: 2023

Durata: 158’

InGenere Cinema

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