Opera prima per Andrea Niada, che lo vede alle prese con un film horror tratto da omonimo cortometraggio. La cultura del regista in materia di Genere traspare e non si nasconde, ma senza sembrare qualcosa di rimasticato, arriva con decisione e polso, dichiarando la direzione che vuole prendere in autonomia, dimostrando di aver fatto propri quei linguaggi dei grandi maestri.
Home Education – Le regole del male parla di una madre [Julia Ormond] e sua figlia [Lydia Page] che vivono in una casa nel bosco. Sono isolate e per lo più autonome, Rachel viene istruita dalla madre che le fa da insegnante unico. Le loro vite girano attorno al padre che giace sul letto inerme mentre madre e figlia tentano ritualistici sistemi per riportarlo a vigore.
Lo sviluppo della protagonista è ben curato, così come il suo rapporto con il mondo esterno, distaccato che vive di fantasia, anche se questa dinamica regge fino al climax, dove prende una piega esagerata forse ingiustificatamente. Poco presente la figura di Dan [Rocco Fasano], l’esterno alla famiglia, che non riesce a dare quel sapore di estraneo se non grazie a Rachel, che quasi lo trascina ad aiutarla a scoprire di più del mondo che la circonda.
La regia non risparmia sui dettagli nella prima parte del film, aiutando una sceneggiatura che vede il tutto svilupparsi tra tre personaggi, permettendo di entrare nella dimensione casa e isolamento. Le immagini horror sono molto evocative, teatrali, e fanno passare in secondo piano una CGI meno precisa che non intacca la costruzione del quadro e dei charachter design. Il montaggio dei momenti di tensione di queste visioni è efficace e porta con sé un immaginario quasi satanista, un culto dei germi dal fascino esoterico, mistico, figlio dell’occultismo che permea la famiglia, a detta di Rachel, già dalle doti/talenti del padre.
La madre coercitiva non ha il totale controllo per via di una figlia problematica, ma questa disfunzione sembra derivare proprio dalla scelta educativa della madre. In fondo se il mondo che una pre-adolescente conosce è solo quello delle mura di casa, le sue distorsioni percettive possono essere solo frutto di quelle mura e non di un mondo esterno mai conosciuto.
Il film vuole arrivare all’inversione dei ruoli, mischiando le parti riuscendoci grazie ad un’elaborazione semplicistica. È chiaro l’intento di raccontare il problema da entrambe le parti ma non è sviluppato nel modo migliore, risultando di fatto forzato e non costruito.
Un’opera tassidermica che vuole imbalsamare il buon senso e l’empatia per 90 minuti, portando le protagoniste in uno scontro intellettuale pilotato dalla madre, che sembra essere iperprotettiva e manipolatoria, aggressiva ma anche compassionevole, un personaggio ben sfumato che arricchisce il contrasto che dà il film.
Un’opera prima ben riuscita, nonostante alcuni difetti di scrittura che rallentano il crescendo. Se da una parte le protagoniste sono scritte molto bene e regalano un’interpretazione convincente, dall’altra si arriva al turning point con poco preavviso. Che sia una scelta per amplificare il colpo di scena o meno, finisce con il togliere quel senso di stupore lasciando spazio allo sbigottimento, ma questo non lo trascina verso il baratro di un film mal riuscito. La chiave horrorifica, invece, è molto chiara e ben rappresentata dalle visioni oscure della protagonista.
Un film con molte idee e spunti narrativi che vedono l’inesperienza remare contro con una storia forse poco chiara. La piena soddisfazione torna sul finale, in un quadro emblematico che riporta nella giusta direzione il film, appianando quel piano inclinato, fermando la veloce caduta.
Alex Fanelli
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HOME EDUCATION – LE REGOLE DEL MALE
Regia: Andrea Niada
Con: Julia Ormond, Lydia Page, Rocco Fasano
Uscita in sala in Italia: giovedì 30 novembre 2023
Sceneggiatura: Andrea Niada
Produzione: BlackBox Multimedia, Indiana Production, Warner Bros. Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Anno: 2023
Durata: 100’