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WONKA di Paul King

Hollywood è una creatura effimera e volubile. Cambia pelle di continuo, si adatta alle necessità del mercato, rivede piani aziendali e dirigenziali con facilità e senza alcun rispetto per la programmazione, i lavoratori e naturalmente gli spettatori.

Ciò che conta sono solo i risultati, gli incassi, insomma il danaro.

È sempre stato così, cari Amici di InGenereCinema.com, non scopriamo nulla di nuovo. Tuttavia, in questi ultimi anni questo modus è diventato davvero insopportabile poiché è venuto meno quel patto di fiducia tra autore/cineasta e Studios che ha sempre regolato questa attività. Perso il rispetto per gli artisti e per le opere d’ingegno, che non godono più di alcuna tutela divenendo sempre di più merce di consumo, è rimasta solo la triste attitudine allo sfruttamento e alla dilapidazione di ogni cosa anche di un sentimento così nobile come la nostalgia.

A dimostrazione di tutto questo, arriva nelle nostre sale Wonka del bravo e talentuoso Paul King, il quale si piega alla logica di cui sopra proponendo un prequel deviato e deviante del più celebre romanzo di Roald Dahl, La Fabbrica di Cioccolato.

Il giovane Willy Wonka arriva in una nuova città con il sogno di aprire una cioccolateria alle Galeries Gourmet. Tuttavia, i suoi sforzi sono vani, dato che Wonka incontra l’opposizione dei tre affermati cioccolatai del luogo che gli aizzano contro la polizia corrotta. Demoralizzato e senza un soldo Willy non ha pace e si trova anche vittima di un raggiro da parte della sua padrona di casa che esige un affitto esorbitante costringendo il giovane a lavorare nella sua lavanderia per pagare il suo debito. Ma lo spirito positivo dell’aspirante pasticciere e la solidarietà di gruppo di eterogenei e stravaganti nuovi amici gli daranno la forza di realizzare il suo sogno.

Più simile a Dickens che a Dahl, Wonka svuota completamente il personaggio del cioccolatiere geniale e depresso amato da milioni di lettori in tutto il mondo, mostrandolo come un giovane e ingenuo mago che sogna la pasticceria. Sempre allegro e pieno di risorse, questo Wonka un po’ Oliver Twist un po’ Paddington, dimentica la complessità del cuore di Willy, descritto magnificamente tra le pagine del libro originale, trasformandolo in un gioioso illusionista con la passione per il cioccolato trasmessa dalla madre scomparsa alla quale vuole tanto, tanto bene.

Con canzoni e numeri danzanti puerili e una sceneggiatura decisamente discontinua, King fa del suo meglio per non farci pensare che quelli che siamo venuti a vedere sono i personaggi di Dahl, aumentando così l’insoddisfazione e l’amarezza. Non basta, dunque, la capacità visionaria e la tecnica invidiabile di questo regista a far digerire il buonismo melenso di Wonka che non può mai rimandare al lavoro di Dahl e che, al contrario, non si è mai sottratto da raccontare l’aspetto sinistro e cinico del mondo, perfino – e soprattutto – dei suoi protagonisti. Un tradimento così radicale nell’adattamento di un’opera così conosciuta e apprezzata non può che consegnarci un film nato morto che cerca maldestramente di mercificare il lavoro di uno scrittore geniale riducendolo a un brand dal quale ricavare il profitto maggiore possibile.

Ecco spiegata anche la decisione di affidare il ruolo di Willy Wonka a un attore come Timothée Chalamet che sarà pure venerato dalla Gen Z, ma che non possiede minimamente lo spessore e l’intelligenza emotiva per interpretare un personaggio di tale complessità. Mentre, stendiamo un velo pietoso sull’Umpa Lumpa interpretato da Hugh Grant: no comment.

Questo livellamento verso il basso è una sconfitta per tutti: per un regista come King che ha tutto per consegnarci cinema con ‘C’ maiuscola, per gli spettatori che si trovano a ingurgitare l’ennesimo film consolatorio che si dimentica dopo cinque minuti dall’accensione delle luci in sala e per gli Studios che dilapidano un patrimonio culturale come questo in favore di una strategia miope e deprimente.

Da dimenticare più in fretta possibile.

Paolo Gadio

WONKA

Regia: Paul King

Con: Timothée Chalamet, Olivia Colman, Hugh Grant, Sally Hawkins, Rowan Atkinson, Paterson Joseph, Jim Carter, Keegan Michael Key, Matt Lucas, Simon Farnaby, Natasha Rothwell, Tom Davis, Kobna Holdbrook-Smith, Rakhee Thakrar

Uscita sala in Italia: giovedì 14 dicembre 2023

Sceneggiatura: Paul King

Produzione: Heyday Films, Warner Bros.

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

Anno: 2023

Durata: 116′

InGenere Cinema

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