Dal 22 febbraio uscirà in sala Demon Slayer: Verso l’allenamento dei pilastri, diretto da Haruo Sotozaki.
Il film riassume gli eventi degli archi precedenti e unisce l’ultimo episodio della saga “Il villaggio dei forgiatori di Katana” al primo della prossima stagione, mostrando la conclusione dello scontro tra Tanjiro [Natsuki Hanae] con la quarta Luna Crescente, Hantengu e la fine della storia.
La trasposizione anime del manga scritto da Koyoharu Gotōge ha ormai consolidato il suo successo e ripropone l’evento che aveva collegato la prima stagione alla seconda con un film che per introdurre il nuovo capitolo della serie animata.
L’animazione mischia diverse tecniche amalgamandole perfettamente, mischiando sistemi particellari a fondali e movimenti di camera 3D con la più classica animazione 2D, rendendo l’insieme ancora più spettacolare offrendo un livello di animazione che supera la media degli shōnen [categoria di manga rivolta per lo più ad un pubblico di adolescenti] alzando le aspettative e i risultati degli anime di oggi.
Lo stile che contraddistingue quest’opera, oltre che nell’elevata impresa tecnica e artistica, si cela dietro la scrittura e la regia. Questi due fattori insieme scandiscono il tempo degli eventi e delle emozioni. Si prende sul serio portando a vere e proprie scene in pieno stile horror, scene di drammaticità che riportano al teatro Kabuki per giungere a momenti comici e spensierati, risultando volutamente caricaturali. Queste unioni possono essere interpretate come l’insieme degli stili narrativi teatrali giapponesi, dal Kyōgen al Nō per arrivare infine ad una struttura in cinque atti del precedentemente citato teatro Kabuki.
La storia è principalmente ambientata nel periodo Taishō, un momento per la storia giapponese di cambiamento nelle tecnologie e nello stile di vita. Questo elemento si percepisce attraverso le vite e la crescita dei protagonisti, in uno sviluppo che segue le linee classiche dello shōnen e l’uso dei diversi stili narrativi rispecchiano il periodo di cambiamento che ha vissuto storicamente il Giappone.
Ad arricchire la scrittura si aggiunge lo stile dell’animazione e la scelta artistica, che come per molti manga s’ispira soprattutto due artisti vissuti a cavallo tra 1800 e 1900: Tsuchiya Kōitsu, riconosciuto per il suo stile negli effetti drammatici della luce e i paesaggi spirituali di templi o urbani; ma anche all’incisore e pittore Hiroshi Yoshida, che racchiude principalmente nel suo stile un movimento artistico [shin-hanga] sviluppatosi proprio nel periodo Taishō, arricchito dai suoi lunghi viaggi tra occidente e oriente.
Questo artista in particolare racchiude il senso di cambiamento vissuto in Giappone nei primi anni del novecento, incalzando perfettamente come stile per raccontare lo sviluppo di tutto il mondo di Demon Slayer.
L’esperienza cinematografica di questo anime amplifica notevolmente le scene di azione e di combattimento, dettando il ritmo del respiro dello spettatore con dei tempi di messa in scena che non perde neanche un colpo di metronomo, la regia scandisce alla perfezione i tempi degli scontro, dei movimenti, la camera difficilmente confusionaria e l’animazione impeccabile. Gli unici momenti dove vengono a mancare queste maniacali attenzioni si possono sentire e percepire durante gli spiegoni tipici dello shōnen, che si accettano dal momento in cui si decide di fruire di un’opera che fa riferimento a quel Genere.
L’introduzione alla saga che arriverà in futuro ci mostra i pilastri riuniti così come il trio Tanjiro, Zen’itsu [Hiro Shimono] e Inusuke [Yoshitsugu Matsuoka], con il nuovo arrivato Genya e la rinnovata Nezuko [Akari Kitō], ormai libera di camminare alla luce del sole. Non manca la presenza di Muzan [Toshihiko Seki], il principale antagonista dell’opera, con un ingresso in scena tra i più horror della saga, ricordando i suoi obiettivi e preparando lo spettatore a quello che sarà la saga in arrivo.
Alex Fanelli
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DEMON SLAYER: KIMETSU NO YAIBA – VERSO L’ALLENAMENTO DEI PILASTRI
Regia: Haruo Sotozaki
Con: Natsuki Hanae, Hiro Shimono, Yoshitsugu Matsuoka, Toshihiko Seki, Akari Kitō
Uscita in sala in Italia: giovedì 22 febbraio
Sceneggiatura: Koyoharu Gotōge
Produzione: Ufotable
Distribuzione: Eagle Pictures
Anno: 2024
Durata: 103’