Estranei film scritto e diretto da Andrew Haigh, ispirato dall’omonimo romanzo di Yamada Taichi, in un surreale viaggio tra i piani della percezione e dei bisogni umani. In uscita il 29 febbraio.
Adam [Andrew Scott] vive in un condominio quasi vuoto nella periferia della Londra contemporanea. Viene sorpreso dalla visita di quello che sembra essere l’unico altro inquilino del palazzo, Harry [Paul Mescal], che dal momento dell’incontro romperà la routine del primo. Tra i due inizia a svilupparsi una relazione amorosa; in contemporanea Adam inizierà a tornare nella città di periferia dov’è cresciuto, nello specifico, nella casa dove viveva da bambino. Incontrerà suo padre [Jamie Bell] e sua madre [Claire Foy]; i due sembrano ancora vivi e appaiono con lo stesso aspetto che avevano il giorno della loro morte, avvenuta trent’anni prima.
Da subito questa discrepanza viene messa in chiaro, con quadri stretti e claustrofobici che ricordano costantemente l’intimità della situazione. Questo incipit è l’ingrediente perfetto per argomentare temi che per Adam sono mancati. La sceneggiatura va a scavare nel coming out del protagonista che non ha potuto avere, di conseguenza, senza aver avuto lo scontro o il supporto con i suoi genitori. Una scrittura difficile che viaggia su due piani principali, la sua crescita familiare portata via troppo presto e la scoperta dell’amore nella relazione con Harry.
L’intimità espressa anche dalla regia è marmorea, non si allontana dai volti dei protagonisti, resta stretta tra primi e primissimi piani, per non far perdere una singola ruga d’espressione o sfumature di luce, che complici, vanno a rendere plastiche le emozioni di Adam e delle persone con cui si confronta.
Andrew Haigh è riuscito – dalla sceneggiatura alla direzione – a costruire un edificio di emozioni, di sviluppo del protagonista e di colpi di scena ,che portano a disorientarsi tra piani di un grattacielo interiore, lasciando scoprire passo dopo passo cosa può rivelare ogni livello. Semina elementi apparentemente messi in scena per descrivere i luoghi, ma quasi ogni dettaglio sta descrivendo la destinazione che la storia di Adam finirà per prendere.
Andrew Scott si trova ad avere gli occhi della camera addosso, così vicina da costringere la sua interpretazione ad essere iper presente; senza attimi di respiro, il suo compito diventa così espressivo da essere leggibile e risultando quasi una soggettiva, finendo per restare isolato in piani dell’esistenza abbandonati, dalla quale fatica ad uscire.
Paul Mescal ha il duro compito che il suo personaggio porta con sé: assecondare l’ambiguità dello sviluppo di Adam, di affiancarlo con intima distanza, per farci avvicinare lentamente al mondo del suo inquilino e compagno.
Un film difficile, surreale e spirituale, che guarda il mondo con gli occhi di un bambino che non ha mai smesso di ascoltare e vivere l’amore dei genitori. Recrimina al padre di non aver preso le sue difese quando riceveva vessazioni per le sue preferenze sessuali. Il padre viene perdonato sempre dalla visione di Adam, che può solo riempire dei vuoti con l’auto ricerca di risposte. La madre dalle giovani sembianze riporta vecchie visioni e bigottismi. Grazie a questo espediente narrativo dove i piani temporali sono sfalsati, i dialoghi assumono la forma di un confronto generazionale, mettendo al pari le parti, offrendo un’unica visione, quella del protagonista, che racconta come sia evoluto il modo di pensare e di affrontare l’argomento dell’omosessualità.
La difficoltà di unire questi argomenti è direttamente proporzionale alla difficoltà che vive Adam nell’accettazione della perdita, chiudendosi ai margini della vita, dentro poche mura periferiche, in un solipsismo armonico quanto autodistruttivo.
Un film intenso che non cerca smielati pianti o drammatiche emozioni, ma scava per colpire emozioni reali attraverso immaginari momenti di vita. Immerge completamente nel mondo del protagonista, che se avesse avuto l’occasione di non restare solo, avrebbe saputo accettare gli altri nel suo mondo, accettando l’amore, che non ha mai potuto ricevere.
Alex Fanelli
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ESTRANEI
Regia: Andrew Haigh
Con: Andrew Scott, Paul Mescal, Claire Foy, Jamie Bell
Uscita in sala in Italia: giovedì 29 febbraio 2024
Sceneggiatura: Andrew Haigh
Produzione: Film4 production, TSG Entertainment
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia, Searchlight Pictures
Anno: 2023
Durata: 105’