Veloce ripasso su Alex Garland. Scrittore di successo [The Beach] e poi sceneggiatore di fiducia di Danny Boyle [28 giorni dopo, Sunshine]; passa dietro la macchina da presa con film memorati a cult: Ex Machina, Annientamento, Men e ora Civil War. E ci sembra di riconoscere una deriva verso paure sempre più adulte. Perché se il mondo post-apocalittico di 28 giorni dopo era devastato dagli instancabili infetti [ok, sempre per via di un errorino umano] la devastazione di Civil War è tutta opera nostra ed è dannatamente più reale.
Nel 1997 La seconda guerra civile americana era una commedia nerissima [di Joe Dante] ma oggi non ce la possiamo prendere a ridere, perché Civil War ha i contorni del presagio o addirittura della cronaca dei TG. Le rivolte di Los Angeles, quelle per George Floyd, l’assalto al Campidoglio di uomini cornuti [!?] o ancora, fatti a noi più vicini, mentre state leggendo, ci fanno vivere in una costante “zona d’interesse” dove tutto può succedere anche solo al di la di un muro; e dove la realtà come la conosciamo può venir meno da un momento all’altro [e l’ipocrisia non ci salverà].
La guerra civile di Alex Garland è un lungo viaggio attraverso l’America [molto simile al viaggio di 28 giorni dopo; e in effetti, ora che ci ripenso, pure l’efferatezza dei militari asserragliati dagli zombie assomiglia alla paranoia di questi distopici soldati variamente schierati];
E’ il viaggio di un gruppo di giornalisti verso la capitale per intervistare il presidente, prossimo alla disfatta. E sebbene viga la regola del “non sparate sul giornalista” non sarà un viaggio facile.
La matura Kirsten Dunst è l’illustre fotoreporter di guerra, logorata dagli orrori che ha inseguito per il mondo e che ora ritrova a casa propria. La giovane Cailee Spaeny, imbarcata in corsa in questo bastimento, è figlia dei tempi, e dovrà fare a patti tra l’idealismo e la brutalità della realtà. Un vero e proprio viaggio iniziatico.
Una brutalità che negli Stati Uniti trapela costantemente, nella loro breve storia, da Gang of New York al riprovevole Nascita di una nazione, e che solo un testimone straniero poteva rilevare con questa freddezza [Garland è inglese] e volgerla a monito. Ma ci sarà qualcuno in ascolto?
Risuonano altri film [Alba rossa di Milius, The Last of Us…], ma il nemico interno è letteralmente ingovernabile e fa molta più paura. Bel film di guerriglia, neo-filone, anzi un déjà-vu a quella cinematografia ’70/’80 segnata dall’ubiquitaria guerra fredda, oggi sostituita dall’ingerenza politica dell’occidente opulento VS la conseguente polveriera sociale; impossibile capire chi è amico o nemico e i redneck del 21esimo secolo sono peggiori di quelli di Wrong Turn [e sono pure armati].
Una A24 un po’ più chiassosa del solito, ma sempre cupa e mai banale; non credete al Genere di attribuzione, non è solo un “film d’azione”, anche se ci sono esplosioni e carri armati… e un budget di oltre 50 milioni di dollari. Magari 15 anni fa l’avremmo definito fantapolitica; ci avrebbero messo un protagonista muscolare e un po’ cazzaro e un finale eroico, ma il termometro dei tempi ci obbliga ad uno sguardo nuovo e preoccupato.
Lo sguardo dei giornalisti, testimoni, mai arbitri, è una metafora, anzi una sensazione, del nostro ruolo di osservatori inermi. Qui dall’Europa e forse da ogni luogo del mondo, la ragione e il torto sono difficili da distinguere e convergono ineluttabilmente nella violenza, atavico pegno che dobbiamo pagare ancora e ancora e forse per sempre.
Il film nel film riguarda proprio una riflessione sulle immagini [fotografiche]; una sorta di tutorial del cronista dal fronte che ha la singolare responsabilità di portarci una traccia, spesso agghiacciante, di ciò che accade oltre il muro.
Con Civil War, Alex Garland smette di essere un autore “da tenere d’occhio” ed entra di diritto nella scena degli autori contemporanei.
Mario Tobeb
–
CIVIL WAR
Regia: Alex Garland
Con: Jesse Plemons, Kirsten Dunst, Nick Offerman, Cailee Spaeny, Wagner Moura, Sonoya Mizuno, Jefferson White, Karl Glusman, Stephen Henderson, Alexa Mansour, Juani Feliz, Melissa Saint-Amand, Jojo T. Gibbs, Nelson Lee
Uscita in sala in Italia: giovedì 18 aprile 2024
Sceneggiatura: Alex Garland
Produzione: A24, DNA Films
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2024
Durata: 119 min