Com’è bello vedere opere prime libere e personali! È proprio ciò che riesce a fare Margherita Vicario con Gloria!, presentato in concorso alla 74° Edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, un racconto storico sull’importanza della libera creazione artistica, narrata come veicolo per l’emancipazione.
Ambientato in un collegio femminile all’inizio del 1800, racconta la storia corale di un gruppo di giovani ragazze che – grazie a un misterioso pianoforte – sperimentano la gioia di affrancarsi tramite la musica.
Gloria! è un’opera prima fortemente personale, che parla tanto di chi l’ha diretta [e scritta, insieme ad Anita Rivaroli]; il gusto pop di Vicario permea ogni strato del suo film, a partire dalle musiche che indiscutibilmente gridano il suo nome, talmente presenti da farsi personaggio, per finire con una modalità di racconto che è figlia di un cinema che scorre nel sangue di ogni Millennials [come, del resto, è chi scrive].
Così Sister Act si mescola a Ragazze interrotte regalandoci un compiuto e peculiare racconto che a suo modo esplora un tema estremamente caro alla stagione cinematografica 2023/2024: l’emancipazione femminile.
Ciò che Gloria! aggiunge, rispetto ai titoli che recentemente hanno trattato il tema [Barbie, Povere Creature!, Past Lives, C’è ancora domani] è l’arte, intesa come strumento utile ad emanciparsi. Conoscersi di nascosto, riunite intorno a un pianoforte, e farlo prima musicalmente, sperimentando, e solo poi personalmente, raccontandosi, è un concetto nobile e potente. Una solidarietà femminile che prende vigore col rinforzarsi della creazione artistica libera da imposizioni: è per l’appunto libero Gloria!, che mai cade nel difetto di essere derivativo [come ultimamente spesso accade, ahinoi, nelle opere prime] ma è piuttosto specchio sincero di chi sceglie di raccontare questa storia.
Questo senso di sincerità, di verità, si percepisce in ogni fotogramma del film, certo non scevro di difetti. Ma una regia un po’ acerba, che emerge soprattutto durante la complessa scena finale, non è sufficiente a rendere Gloria! non riuscito. L’ottimo casting aiuta Vicario a tenere alto il livello cinematografico: ogni attore e ogni attrice, anche i più inesperti, è perfettamente centrato nel proprio ruolo. Convince inoltre la scelta – ove possibile – di un casting “musicale”: buonissima prova di Veronica Lucchesi [La rappresentante di lista], così come a Elio calza a pennello il suo piccolo ruolo, per finire con il più che convincente Paolo Rossi.
La fotografia prova a donare al film un look pittorico che convince soprattutto negli ambienti scuri, quando le candele ammorbidiscono la luce e i chiaroscuri esaltano l’immagine.
Gloria!, dunque, è un esordio convincente, magari imperfetto, ma che certamente merita di essere goduto in sala. Gli incassi del primo weekend purtroppo non hanno reso giustizia a quest’opera, quindi amici di InGenereCinema.com ve lo ribadiamo a gran voce: andate al cinema!
Irene Scialanca
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GLORIA!
Regia: Margherita Vicario
Uscita in sala in Italia: giovedì 11 aprile 2024
Con: Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi, Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Paolo Rossi, Elio, Natalino Balasso, Anita Kravos, Vincenzo Crea, Jasmin Mattei, Gioele Pagura
Sceneggiatura: Margherita Vicario, Anita Rivaroli
Produzione: Tempesta, Rai Cinema, Tellfilm
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2024
Durata: 100’