Diciamolo subito: Furiosa: A Mad Max Saga non è Mad Max: Fury Road. Non è radicale e potente come quel film e non possiede la forza rivoluzionaria che dieci anni fa mostrò a tutti la modernità dell’idea cinematografica di George Miller, un cineasta capace di fare avanguardia alla veneranda età di settant’anni.
Dunque, non aspettatevi un’altra rivoluzione, in fondo non si può cambiare il cinema a ogni film. Piuttosto, aspettatevi una conferma di quanto Miller è e rappresenta: l’ultimo vero autore di cinema d’azione fatto di epica, grandiosità visiva e un amore incrollabile verso il mondo che ha costruito e verso i personaggi che lo animano. Questa passione è evidente anche in Furiosa, questo romanzo di formazione ambizioso e dolente che ha in Fury Road il suo punto più alto, il suo climax. Ciò è il massimo, ma paradossalmente, anche il minimo di un kolossal costato otto mesi di lavorazione a una troupe di 1300 persone, in quanto costringe il film a essere una lunga ricorsa verso l’esaltazione di quella pellicola. Un enorme capitolo propedeutico a quella che sarà un’avventura memorabile.
Presentato fuori concorso al 77esimo Festival di Cannes, Furiosa: A Mad Max Saga è, dunque, una origin story incentrata sul personaggio dell’Imperatrice Furiosa. Il film approfondisce infatti la storia della Figlia della Guerra rinnegata, nota per aver aiutato le Cinque Mogli di Immortan Joe nella loro fuga e aver collaborato con Max per liberarsi del perfido despota.
Dopo la disfatta della nostra civiltà, i sopravvissuti vivono in un modo post-apocalittico. Una bambina viene rapita dalla banda di biker con a capo il signore della guerra Dementus dal Luogo Verde, dove viveva con le Molte Madri.
La giovane dovrà affrontare quindici anni di sofferenza, ossessione, combattimenti e lotta per la sopravvivenza, resistendo allo scontro tra i biker di Dementus e i Figli della Guerra capeggiati da Immortan Joe. Solo l’odio e la sete di vendetta consentiranno a quella ragazzina diventata giovane donna di sopportare l’insopportabile e rovesciare le sorti del proprio destino.
C’è di tutto in Furiosa: da Omero al cinema muto, da Ben-Hur ai cartoni animati di Chuck Jones, fino a una profonda riflessione sulla crudeltà e la miseria umana, alternata a un umorismo demenziale e sopra le righe.
Nonché – ovviamente – tutto il campionario milleriano di inseguimenti iperbolici, personaggi grotteschi, donne bellissime, sangue, fuoco, morte e benzina.
Dunque, George Miller conferma la sua devozione alla visione cinematografica che da più di cinquant’anni anima la sua carriera, rendendolo l’ultimo regista capace di tale spettacolo. Il suo coraggio, sostenuto da una fede granitica verso il potere della Settima Arte, gli permette di generare mito e creare azione più di chiunque altro. Tale capacità ci consola e ci aiuta a comprendere le storture del mondo, permettendoci, inoltre, di aggrapparci al cinema e al suo movimento, seppur non rivoluzionario – per questa volta – ci avvicina ancora un poco alla salvezza.
Paolo Gaudio
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FURIOSA: A MAD MAX SAGA
Regia: George Miller
Con: Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth, Charlee Fraser, Nathan Jones, Lachy Hulme, Tom Burke, Angus Sampson, Alyla Browne, Daniel Webber, Nat Buchanan, Matuse, Spencer Connelly, David Collins, Goran D. Kleut
Uscita in sala in Italia: giovedì 23 maggio 2024
Sceneggiatura: Nick Lathouris, George Miller
Produzione: Kennedy Miller Mitchell, Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Anno: 2024
Durata: 148′