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WHEN EVIL LURKS di Demián Rugna

Il Male, quello con la “M” maiuscola è un fatto reale e riconosciuto nel mondo raccontato da Demián Rugna nel suo When Evil Lurks, uno dei titoli più interessanti della passata annata horror [il film è del 2023 e ha già fatto parlare bene di sé circuitando per festival di Genere davvero prestigiosi], che ora arriva nelle sale italiane grazie a Blue Swan Entertainment.

Si tratta di vera e propria possessione demoniaca, ma non di quel tipo che prevede l’intervento di preti esorcisti e preghiere per essere debellata. La possessione di Rugna è molto più simile ad una malattia, anzi, a un contagio epidemico, visto che passa da una individuo all’altro con estrema facilità. Un virus demoniaco che prende possesso della mente e della carne della vittima di turno, facendo marcire entrambi. Si tratta tra l’altro di un virus interspecie; lo spillover in questo caso è un processo assai semplice e funziona in ambedue le direzioni.

Essendo un racconto estremamente pratico, spietato e realistico, When Evil Lurks fornisce tutta una serie di consigli utili a non attirare a sé il Male e quindi a non infettarsi. Piccole e semplici cose come non stare vicino agli animali [proprio a causa dell’estrema agilità del salto si specie]; non usare energia elettrica;  non provare a uccidere un posseduto con armi da fuoco. Tutti procedimenti concreti, che stonano in maniera sublime con l’immaginario a cui siamo stati abituali [da cultura, religioni e film] quando si ha a che fare con possessioni e indemoniati.

Ma il tutto funziona e, anzi, rinfresca e convince a pieno perché questo tipo di malattia maligna, questa rabbia furiosa che arriva direttamente dall’Inferno, viene calata all’interno di un ambiente rurale, sporco e incattivito, forse anche un po’ arretrato, ma che ha esperito e accettato l’esistenza di questo livello differente di realtà già da tanto tempo e cerca di gestirlo nel meno distruttivo dei modi.

Anche se l’idea della possessione raccontata e vissuta come una malattia infettiva non è una novità nel cinema e nella narrativa orrorifica, le modalità e le regole messe in campo da Rugna sono del tutto originali e riescono a creare tensione, disagio e repulsione per l’intera durate della pellicola, forse con una leggera calata nel momento centrale di raccoglimento e organizzazione, ma con punte di davvero difficile gestione [per lo spettatore] che hanno a che fare con animali, bambini e mamme.

Nel mondo raccontato da Rugna la chiesa non ha più alcun ruolo nella gestione del Male che, anzi, viene contrastato con l’intervento di professionisti quasi ministeriali, “ripulitori” che vengono inviati attraverso pratiche d’ufficio e agiscono nel rispetto delle regole mettendo in quarantena la comunità che gravita attorno all’infetto.

Qualcosa va storto, però, quando una famiglia sudamericana decide di provare a gestire la possessione di uno dei suoi componenti senza richiedere l’intervento esterno. Il Male comincia a covare all’interno del corpo del giovane che, in breve tempo, perde lucidità e inizia a trasformarsi anche fisicamente in qualcosa che di umano ha soltanto un vago ricordo. Quando madre e fratello si arrendono all’idea di richiedere l’aiuto istituzionale è ormai troppo tardi e una serie di situazioni spiacevoli e occasionali fanno sì che al centro della gestione di questo focolaio si trovino Pedro [Ezequiel Rodriguez] e suo fratello Jimi [Demián Salomon], che tutto sono tranne che personaggi eroici e scaltri risolutori di problemi. Il paziente zero nelle loro mani diventa una sorta di bomba a orologeria e, nonostante guidati da un irascibile proprietario terriero tentino di allontanare fisicamente il posseduto dal loro piccolo centro, il malato gonfio e canceroso si farà presto untore e portatore di morte. Ovviamente nelle modalità più esplicite e macabre possibili. Senza fare sconti per nessuno: animali, bambini, donne, uomini. Qui il Male non fa distinzioni, ma rimane in agguato, assalta e poi falcia.

Rugna è un autore che l’horror lo conosce sia da spettatore appassionato che da regista [Terrorizzati, 2017; Satanic Hispanics, 2022] e questa nota di coinvolgimento e partecipazione si sente ed è gradevole e soddisfacente. Il suo è un film che non ha timore di dimostrarsi morboso e violento, di dimostrare concretamente un leggero sadismo o almeno la volontà di regalare allo spettatore qualche piccolo shock all’interno di un road movie dell’orrore, che allunga le sue radici verso la storia del cinema del terrore americano: Raimi, collega inventore di “Evil” che si propagano come malattie; ma anche Romero, esasperando la sua già marcata vena critica nei confronti della società americana, qui ricentrata sul piccolo centro del Sud e ancor più sulla famiglia disfunzionale che in poco tempo perde qualsiasi segno di politically correct.

Oltre ad avere effetti speciali e scene d’azione orchestrati al meglio, When Evil Lurks racconta la fine di un mondo che non ha più spazio né bisogno di eroi buoni e lieto fine.

Il resto lo facciamo raccontare al regista, che abbiamo intervistato qui.

Luca Ruocco

WHEN EVIL LURKS

Regia: Demián Rugna

Con: Ezequiel Rodriguez, Demián Salomon, Silvina Sabater, Luis Ziembrowski, Marcelo Michinaux, Emilio Vodanovich, Virginia Garófalo, Paula Rubinsztein

Uscita in sala in Italia: giovedì 18 luglio 2024

Sceneggiatura: Demián Rugna

Produzione: Shudder, Aramos Cine, Machaco Films

Distribuzione: Blue Swan Entertainment

Anno: 2023

Durata: 99’

InGenere Cinema

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