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LA NEVE IN FONDO AL MARE di Matteo Bussola

Molto attesa l’ultima fatica letteraria di Matteo Bussola, il cui titolo suona come un paradosso: La neve in fondo al mare, edito da Einaudi.

È un ritorno sofferto quello di Bussola, che ha dato vita ad un racconto profondo e acuto, pieno di spunti di riflessione.

Non vogliamo svelarvi troppo sui personaggi di questo romanzo, perché La neve in fondo al mare è un viaggio intimista in cui ogni lettore deve addentrarsi un po’ alla cieca, scoprendo di ritrovarsi un po’ a casa, grazie alle suggestioni che l’autore riesce a creare e attraverso la ben delineata personalità di tuti i suoi protagonisti.

L’ambientazione è un ospedale pediatrico, dove sono ricoverati adolescenti con diverse problematiche, assistiti da uno dei genitori che veglia su di loro, pur sapendo di essere una presenza non gradita. Tra loro c’è anche Tommy, che soffre di anoressia, sostenuto da un padre che avrebbe tante cose da dirgli e che, quando ci prova, finisce sempre per esprimersi con parole diverse da quelle che avrebbe voluto usare. È un buon padre, ma essere genitore di un figlio adolescente lo mette di fronte a tante incertezze che lo portano a interrogarsi sulle proprie capacità e sui propri limiti.

La neve in fondo al mare è un libro che ha il potere di mandare in crisi il lettore, che sia figlio o genitore, e questo per un motivo molto semplice. I figli adolescenti non si mettono in discussione, soprattutto nel rapporto che viene a instaurarsi con i propri genitorii; le loro mancanze, le loro disattenzioni, la loro freddezza in alcune espressioni contenenti spesso giudizi “forti” contro il proprio padre o la propria madre, attribuendo all’uno o all’altro i fallimenti personali, i propri errori, e quasi mai i meriti.

L’adolescenza è quella fase della vita in cui l’unico tempo a cui si pensa e in funzione del quale si vive è il presente; il futuro è distante e non c’è fretta di pensarci, e il passato troppo lontano per dargli ascolto. Il presente però è fragile, debole, instabile, discontinuo, talvolta pericoloso e affabulatorio. Lo sanno bene Tommy e i ragazzi ospiti dell’ospedale. E poi ci sono i loro genitori, vittime di crisi di ansia e di sensi di colpa esasperati ed esasperanti, che spesso nei propri figli tendono a identificare il proprio alter ego, accorgendosi in un secondo momento, come destandosi da un lungo sonno, che colui che generi è altro da te, e che ti appartiene solo in parte.

Bussola scrive con passione, lo si evince fin dalle prime righe, e sembra soffrire della forza drammatica di un racconto che appartiene a tutti, e in ciascuno arriva a mettere in discussione il proprio ruolo di figlio e di genitore, e dove proprio i gesti risultano fare la differenza, più di tante parole. Come una mano poggia su un’altra a dare conforto, o un gesto infantile che ci portiamo dietro anche da grandi, come alzare e abbassare le spalle quando non si ha la risposta a una domanda, o come Tommy, che si porta il dito sulle labbra a fine gara di nuoto, come segno di vittoria.

Il libro alterna il presente con alcuni momenti del breve passato del protagonista, da quando era bambino fino alla preadolescenza, dalla completa dipendenza dai genitori ai primi momenti di “prove generali” da essere umano che inizia a relazionarsi con i suoi coetanei per prepararsi a un futuro in cui dovrà vedersela da solo.

La copertina è suggestiva: un ragazzo con i capelli bianchi che si trova a testa in giù sott’acqua, che sembra dormire, con una tartaruga accanto e fiocchi di neve che galleggiano. Potrebbe sembrare che quei fiocchi di neve stiano a rappresentare i tanti genitori di figli adolescenti che come loro galleggiano, sospesi, in una vita in cui osservano i loro figli cambiare: li guardano, a volte li giudicano, cercano di proteggerli, li sostengono, e qualche volta li soffocano, ma li amano profondamente, ciascuno a modo suo.

Gilda Signoretti

LA NEVE IN FONDO AL MARE

Autore: Matteo Bussola

Editore: Einaudi [www.einaudi.it]

Pagine: 188

Illustrazioni/Foto: No

Costo: 17,00 euro

InGenere Cinema

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