Da qualche mese La bambola dagli occhi di cristallo, il romanzo di esordio di Barbara Baraldi, dal titolo argentiano, è tornato in libreria con Giunti Editore. Non si tratta di una semplice nuova edizione, perché questo primo thriller rappresenta per la curatrice di Dylan Dog una sorta di work in progress, una mappa per addentrarsi all’interno dei luoghi più oscuri dell’animo umano che, come tale, può essere aggiornata per diventare sempre più precisa e spietata.
L’autrice ha dunque rimesso mano al suo primo libro per rielaborarlo in parte, e dare una nuova vita [la prima era stata fra le pagine de Il Giallo Mondadori nel 2008] a una storia che racconta la violenza di genere e lo fa mescolando le carte del verosimile – con una killer di uomini, probabili predatori sessuali e un ispettore di polizia che cerca di scoprirne l’identità – a straordinario – con una giovane fuorisede bloccata all’interno di una relazione tossica che inizia a sognare particolari legati proprio a quegli omicidi e che, per uno strano gioco del destino, interseca il cammino di quel poliziotto.
La bambola dagli occhi di cristallo è un romanzo pieno di rabbia, una storia feroce e ferina, scritta di getto come racconta l’autrice nelle note di chiusura, e che si legge rapidamente ma non per questo non lascia il segno. Tutt’altro, la scrittura di Barbara Baraldi ferisce grazie alla sua capacità di trasmettere a pieno sensazioni e angosce, le stesse provate dall’autrice in un’estate particolarmente triste per la città di Bologna, che stava assistendo impotente a una serie di aggressioni sessuali nei confronti di donne.
La bambola dagli occhi di cristallo voleva essere un urlo capace di marchiare a fuoco nelle orecchie [e negli occhi e nel cuore] dei lettori proprio quelle tristi vicende bolognesi, ma anche di allargarsi all’infinito per abbracciare il vissuto personale di chi la raccontava e l’universale di chi avrebbe letto. Quell’urlo ancora risuona a volume altissimo nella nuova edizione Giunti e, purtroppo, lo fa in un momento in cui quell’estate del 2005 sembra essere diventata un’esterna stagione dilungata per tutto lo Stivale [e non solo].
C’è Bologna anche dall’altra parte delle pagine, all’interno della storia, quella in cui la killer mette in atto una serie di delitti spietati, che sembrano essere messaggi d’orrore, testimonianze di una società malata e forse non risanabile: un camionista assassinato all’interno di un autogrill, poi un altro uomo ucciso nella zona universitaria. Il modus operandi e le armi del delitto sono diversi e, mentre la scia di sangue continua a lavare le strade della città, a far da contraltare maschile alla misteriosa assassina – alla Bambola – troviamo l’ispettore Marconi. Un poliziotto disilluso e un uomo perbene, che cerca di mettere in ordine i pochi elementi per disegnare un identikit preciso, barcamenandosi proprio tra quel verosimile e quello straordinario, e resistendo all’attacco di possibili distrazioni dei sensi o dell’intuito.
La sua indagine s’intreccia con altre storie, colori altrettanto importanti per la tela di Barbara Baraldi: le più forti sono due. Quella di Viola, la giovane in pericolo bloccata in una relazione con un uomo che non la merita e che si è lasciato irretire da una vita fatta di bugie e crimini. Viola sembra possedere dei poteri di preveggenza che le raccontano in anticipo le prossime azioni dell’assassina, ma la sua vita è già troppo complicata per riuscire a sostenere anche quel misterioso potere.
A questa si aggiunge la storia di Eva, un’aspirante pubblicitaria introversa ma davvero piena di talento, impiegata in agenzia in cui il suo diretto superiore approfitta del suo carattere per vessarla e affidarle compiti sempre meno importanti, che un giorno inizia a stringere un rapporto di fiducia e amicizia con una strampalata e ricca collega.
Anche Barbara Baraldi, come il suo ispettore, lavora con calma e accortezza, raccogliendo dettagli, storie e particolari, per arrivare a un ordine salvifico in cui i tasselli di queste vite possono condurre allo stesso punto, forse un punto in cui la rabbia, la frustrazione e la sfiducia di cui sono cariche questa oscura Bologna e le sue storie possano trovare pace.
La bambola dagli occhi di cristallo deve essere stato un esordio davvero importante: una nuova scoperta per chi scrive e di certo un piacevole esercizio di rilettura per chi ha già avuto modo di ascoltare questo sofferente racconto in una delle sue vite precedenti e può ora scorgerne i movimenti e le novità. Una storia drammatica e carica di tensione che, ripetiamo, resta purtroppo ancora attualissima.
Luca Ruocco
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LA BAMBOLA DAGLI OCCHI DI CRISTALLO
Autori: Barbara Baraldi
Editore: Giunti Editore [www.giunti.it]
Pagine: 312
Illustrazioni/Foto: No
Costo: 16,90 euro