ABIGAIL di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett

Abigail, film di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, è una gustosa commedia horror che mescola la storia di un rapimento organizzato da un gruppo di criminali a quella di una pericolosa succhiasangue centenaria bloccata nel corpo di un bambina.

Una horror comedy con vampiri dove non ci sono buoni, ma solo gradazioni differenti di cattivi, anche se alcuni decisamente strampalati. Un film che può contare su un’amalgamazione dei due Generi più che buona e che regala anche qualche momento splatter molto grafico [anche se non arriva mai a spaventare]. Il dubbio, che avevamo espresso al momento dell’uscita in sala e che rimane ancora oggi, riguarda il perché la presenza della vampira sia trattata come un grande colpo di scena da scoprire, quando la cosa era stata del tutto palesata in ogni singolo passo della comunicazione attorno alla pellicola, fino ad arrivare a dichiaratissimi trailer e poster, ma tant’è. Il film intrattiene ugualmente.

La banda di criminali che rapisce la figlia di un potente boss, per poi chiedere un riscatto di 50 milioni di dollari, compie il sequestro nelle prime scene del film. Chiusa la parte apparentemente più complicata della missione, per loro rimane solo un’attesa di 24 ore a vegliare la piccola ballerina all’interno di una villa isolata, mentre il loro committente entra in contatto con il padre della ragazzina e recupera il riscatto. Ovviamente, una volta rimasti da soli nella villa con Abigail, i rapporti tra vittima e carnefici verranno del tutto stravolti e si coloreranno di rosso!

Bettinelli-Olpin e Gillett giocano con il Genere più oscuro e non fanno sconti per quanto riguarda gli effetti e le scene truculente. Il fatto che a mettere in atto la carneficina da loro orchestrata sia una ragazzina [facile che torni in mente la Claudia di Intervista col vampiro] è un’aggravante assolutamente piacevole. I succhiasangue presenti in Abigail posso trasformarsi, diventando di colpo ferini e mostrando una dentatura degna di un piccolo squalo, balzano e riescono addirittura a levitare. Possono essere feriti, anche gravemente, ma quando la lesione non è mortale guariscono quasi nell’immediato, riuscendo anche a farsi ricrescere un arto. Il loro morso è, come d’uopo, veicolo di trasmissione di un morbo, ma solo in casi specifici arriva a creare un altro vampiro degno di questo nome e non un semplice schiavo. Per quanto riguarda le modalità di uccisione, invece, molte di quelle classiche si dimostrano mere leggende.

Nel gioco di rimandi al cinema horror del cuore dei due registi ci sono Dario Argento, con un’orribile nuotata in una piscina piena di cadaveri, e L’esorcista di Friedkin, con la vampiretta che non si nega una spider walk.

Nei contenuti extra del BD distribuito da Plaion Pictures scene eliminate ed estese; Papere sul set; e alcuni brevi speciali tra cui “Trasformazione di una ballerina vampiro”.

Luca Ruocco