199X. “Siamo alla fine del XX secolo: il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della Terra, gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l’aspetto di desolati deserti. Tuttavia, la razza umana era sopravvissuta”.
Era questa l’introduzione di una serie anime entrata nei cuori di innumerevoli giovani, trasmessa sul finire degli anni ’80. Fortunatamente, nel giro di pochi secondi, una galvanizzante sigla riportava sollievo negli spettatori, facendoli assistere alle gesta dell’eroe dell’opera: Ken il guerriero, dal manga Hokuto no Ken firmato da Buronson e Tetsuo Hara.
Sul fronte visivo, sono varie le ispirazioni che hanno portato alla sua realizzazione nel 1983: palese l’omaggio ai film post-apocalittici di Mad Max, nonché a Bruce Lee per le fattezze di Ken [poi reso più simile a Sylvester Stallone in Cobra] e al primo Terminator di Arnold Schwarzenegger per il personaggio di Raoul [anche se in realtà l’ispiratore iniziale è stato il Rutger Hauer di Blade Runner]. Gli scenari catastrofici rievocano di certo i due atroci bombardamenti atomici sul territorio giapponese del 1945, oltre che al terrorizzante riarmamento nucleare di quel momento di inizio anni ‘80.
In contemporanea con la trasmissione televisiva della prima serie in Giappone, la Toei Animation produsse nel 1986 l’omonimo film, condensando e rielaborando i primi 72 capitoli del manga.
La trama: successore della Divina Scuola di Hokuto, Kenshiro è ora votato ad una vita di pace insieme alla sua compagna Julia, dedita a ristabilire una decorsa esistenza rigogliosa di vegetazione.
Tuttavia, forze oscure intralciano il sogno della coppia: Shin, appartenente alla Sacra Scuola di Nanto e antico rivale di Ken, brama l’amore di Julia. Sfidando Kenshiro a tradimento, riesce ad avere la meglio infliggendogli sette ferite sul petto, formando così l’asterismo del Grande Carro.
Creduto morto, Ken ritorna più possente e vendicativo che mai, accompagnato dal giovane vagabondo Bart e dalla piccola e innocente Lynn, nuova speranza per un futuro fiorente. Altro importante e inatteso alleato è Rei, l’Uccello d’Acqua di Nanto, sulle tracce dell’uomo che ha rapito sua sorella Aily, anch’egli portatore di sette cicatrici. Durante il cammino verso la vendetta e la riconquista dell’amore perduto, Kenshiro scopre che l’ignobile attentato alla sua vita era stato istigato da Jagger e scrutato da Raoul, entrambi suoi fratelli adottivi. Quest’ultimo si è autoproclamato re di Hokuto e dominatore di fine secolo, schierando uno sconfinato esercito per espandere le sue conquiste, incluso il dominio del cielo. Ken dovrà quindi affrontare un’importante sfida, in una serie di sofferti e sanguinolenti scontri fratricidi.
Come accennato, Ken il guerriero – Il film [ora con il sottotitolo La leggenda del salvatore di fine secolo] riassume una parte delle due opere principali [manga e serie anime], riadattando di conseguenza varie dinamiche dei personaggi e della storia. Essendo un’opera cinematografica, si prende finalmente la libertà di mostrare i sanguinosi massacri – con le celebri teste che esplodono – dei sudici punk o dei soldati, edulcorati con bianchi e luminosi zampilli di sangue per la trasposizione televisiva.
Il film venne distribuito in Italia direttamente in home video nel 1993 dalla Granata Press, con un’edizione curata dalla società C.R.C. – già responsabile di quella della serie – ma con voci in gran parte differenti e dalla resa generale poco appagante. L’unico vanto di questa versione era l’adopero di una copia praticamente priva di censure, a discapito di altri territori. In occasione del 40° anniversario della prima messa in onda dell’anime, Ken il guerriero – Il film ritorna in versione restaurata e con una nuova edizione italiana diretta da Giorgio Bassanelli Bisbal. Il direttore del doppiaggio corona un sogno portato avanti da circa trent’anni, riconvocando il doppiatore protagonista della serie animata, ovvero Alessio Cigliano, più altri storici interpreti: da Graziella Polesinanti di nuovo nel ruolo di Burt, a Norman Mozzato, che presta la voce a Ryuken invece che a Raoul.
Per questa nuova distribuzione, è stato riconfermato il finale alternativo inserito nel 1988, con un cambiamento non da poco nell’imponente scontro finale. Tirando le somme, La leggenda del salvatore di fine secolo è per forza di cose un adattamento parecchio riassuntivo, che forse potrebbe lasciare confusi gli spettatori poco navigati, ma che comunque regala una prestigiosa opportunità per celebrare i quarant’anni di un rilevante fenomeno generazionale e per far rivivere le stesse emozioni di un tempo ai tantissimi affezionati… ormai cresciuti.
Luca Pernisco
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KEN IL GUERRIERO: IL FILM – LA LEGGENDA DEL SALVATORE DI FINE SECOLO
Regia: Toyoo Ashida
Con le voci italiane di: Alessio Cigliano [Kenshiro], Myriam Catania [Julia], Alessandro Rossi [Raoul], Gianluca Tusco [Jagger], Sandro Acerbo [Shin], Simone D’Andrea [Rei], Alice Villevieille Lionello [Lynn], Graziella Polesinanti [Bart], Marta Rapperini Tesoro [Aily], Norman Mozzato [Ryuken], Marco Mete [Colonnello dell’Armata di Dio], Gaetano Lizzio [Zed], Stefano Macchi [Fox], Rodolfo Traversa [Gulf], Ermanno Ribaudo [Uighur], Pierluigi Astore [Grande Padre], Giorgio Bassanelli Bisbal [Cuori]
Uscita in Italia: da lunedì 14 a mercoledì 16 ottobre 2024
Sceneggiatura: Susumu Tataku [dal manga Hokuto no Ken di Tetsuo Hara e Buronson]
Produzione: Toei Animation Co., Ltd. Japan
Distribuzione: Nexo Digital
Anno: 1986
Durata: 110’