La prima cosa che ci si trova di fronte andando a vedere Buffalo Kids, prima di qualsiasi scena del film e non appena superati i numerosi loghi delle case di produzione, è una didascalia: “Questa storia è basata sul vero rapporto tra i bambini protagonisti”.
Il film non fa mistero, neanche per un secondo, di essere un progetto molto personale. Scritto da Jordi Gasull e Javier Barreira, la sceneggiatura di questa nuova produzione animata spagnola si basa sul soggetto del cortometraggio Cuerdas del regista Pedro Solis, dove l’autore raccontava la relazione tra i suoi figli Alejandra e Nico, quest’ultimo affetto da una grave forma di paralisi cerebrale che lo ha costretto sin dalla nascita su una sedia a rotelle.
Questo rapporto sentito e concreto fa da fondamenta per un’avventura calata nell’America del vecchio west del 1800; Alejandra trova il suo alter ego nella piccola e vivace Mary, che, una volta arrivata a New York dall’Irlanda insieme a suo fratello Tom, dovrà trovare un modo per arrivare in California, per ricongiungersi con un loro zio.
Durante il loro viaggio, Mary e Tom fanno presto la conoscenza di Nick, un bambino paralizzato e quasi incapace di parlare ma con cui Mary e Tom entrano subito in sintonia. Tuttavia, la situazione si complica ben presto quando Mary, Tom e Nick, dopo una piccola scorribanda, rimangono giù dal treno che li avrebbe portati a destinazione. Insieme, i tre dovranno collaborare per ritrovare la via di casa.
Nonostante la possibile tensione che potrebbe emergere da una situazione simile, il film si mantiene sempre piuttosto leggero nella scrittura e molto rapido nello svolgimento generale. Tra scontri con coyote selvatici, un’inaspettata alleanza con i nativi Cheyenne ed una schermaglia con dei fuorilegge invischiati in una caccia all’oro, il film ricalca molti degli stereotipi noti del genere western e si adagia molto sull’iconografia di luoghi come la Monument Valley.
Seppur perfetta per i giovanissimi, che non avranno alcun problema ad entrare in empatia con i tre ragazzi protagonisti, la storia raccontata in Buffalo Kids può offrire poco a chi è già un minimo avvezzo agli stereotipi di genere, anche a causa di una scrittura sì leggera e che non indugia mai troppo sul pericolo, ma che a volte si perde nel suo ingenuo sense of wonder. Questo porta ad uno sviluppo prevedibile e ad un’avventura più simile ad un tour guidato con digressioni superflue per una storia che spesso si affida al caso per risolvere i problemi dei personaggi e per farli uscire da situazioni spinose.
Ciononostante, Buffalo Kids è più composto della media delle produzioni animate. Salvo per qualche caduta di stile, come una gag comica ricorrente basata sull’indigestione di bacche velenose che diventa pure rilevante per la trama, il film sa come parlare al giovane pubblico senza essere eccessivamente caricaturale. In questo senso, il film riesce a dire qualcosa soprattutto attraverso il personaggio di Nick, che lentamente, ma inesorabilmente, svela le sue qualità fino a diventare l’eroe della storia.
Buffalo Kids non stupisce per un’animazione strabiliante o per una regia o un character design ispirato, ma può risultare piacevole soprattutto per i più piccoli, ancora non smaliziati, e, dal canto suo, riesce a dare spazio e rilevanza ad un personaggio disabile senza glorificarlo o renderlo una macchietta.
Un buon punto d’entrata nel Genere western con uno sguardo inclusivo; un prodotto meno brillante di molti altri usciti in sala quest’anno, anche nell’ambito dell’animazione europea, ma comunque con qualcosa da dire e con uno sguardo personale e sensibile.
Giovanni Ardizzone
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BUFFALO KIDS
Regia: Pedro Solis Garcia, Juan Jesus Garcia Galocha
Con: Mia Perez Ullod, Jaume Solà, Javier Cassi Gimeno, Federico Bote Bubaila, Miguel Angel Jenner
Uscita in sala in Italia: giovedì 31 ottobre 2024
Sceneggiatura: Jordi Gasull, Javier Barreira
Produzione: 4Cats Pictures, Atresmedia Cine, Anangu Group, Little Big Boy AIE, Mogambo Productions
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Anno: 2024
Durata: 93’