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FIORE MIO di Paolo Cognetti

È al cinema solo per tre giorni Fiore mio, il docufilm che segna il debutto al cinema di Paolo Cognetti.

Prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald HouseEDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d’ Aoste, e distribuito nei cinema da Nexo Studios, sarà nelle nostre sale il 25, 26 e 27 novembre.

Cognetti firma la sceneggiatura di questo documentario in cui veste i panni di viaggiatore che, in compagnia del suo fedele cane Laki, sale le quote del Monte Rosa con l’obiettivo primario di capire le motivazioni dell’esaurimento della sorgente d’acqua nell’area in cui abita, nel piccolo borgo di Estoul, che sovrasta la valle di Brusson, a 1700 metri di quota, in Valle d’Aosta. Nel lungo e freddo percorso, fra i 2625 e i 3600 metri, incontra alcuni amici che gestiscono tre rifugi: il compagno d’infanzia Remigio, Arturo e sua figlia Marta, che gestiscono un rifugio vegano, Corinne e Mia, e Sete, originario del Nepal, scalatore professionista, di una simpatia travolgente. Ciascuno di loro dialoga con Cognetti e spiega le tappe e il percorso di vita che li ha portati a scegliere di vivere in montagna, in un rifugio. Ognuno di loro viene da esperienze completamente opposte al presente, c’è chi ha vissuto all’estero e ha lavorato per un periodo al McDonald’s, c’è chi come Sete si è avventurato in diverse spedizioni e ha scalato più volte l’Everest, raccontando aneddoti affascinanti, e talvolta anche macabri, sempre con un sorriso sulle labbra e con una risata tirata fuori più per timidezza che per allegria.

Dopo il successo del documentario Sogni di Grande Nord [2021] di Dario Acocella, un viaggio meditativo che porta Cognetti e l’illustratore Nicola Magrin, dalle Alpi all’Alaska, lo scrittore-regista, reduce dal successo de Le otto montagne scritto e diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch [ma tratto dal suo romanzo omonimo che si è aggiudicato il Premio Strega nel 2017] torna a preparare lo zaino per raggiungere le vette del Monte Rosa, e nel suo cammino a tappe, vestito di panorami sensazionali, silenzi profondi e suoni naturali [come il vento, il rumore dei passi sulla neve, il verso degli animali], si ferma a colloquiare con i suoi amici. I temi al centro dei dialoghi hanno tutti un unico comune denominatore: la montagna.

Questo non è un film su come salvare le montagne, questo è un film su come le montagne potrebbero salvare noi.

È questo il concept alla base di Fiore mio, in cui proprio la modifica dei caratteri e i fenomeni idrogeologici della montagna, causati dai cambiamenti climatici, rappresentano il primo segnale di allarme e di comunicazione che la montagna espone all’essere umano, che non è qui considerato al centro del mondo, ma una sua derivazione, seppur responsabile dei principali cambiamenti ambientali.

Remigio, Arturo, Marta, Corinne, Mia, e Sete accompagnano separatamente Cognetti per alcuni tratti del viaggio, per condividere momenti semplici e conviviali, talvolta anche rischiando di farsi male.

“Quando qualcosa scompare, qualcos’altro arriva.” è questa una delle frasi importati del film, quanto mai vera e agghiacciante. Il cambiamento non è mai fine a sé stesso, comporta a volte un’evoluzione, altre volte un’involuzione. Fiore mio suggerisce allo spettatore di prepararsi a riconoscere gli sviluppi critici, e in costante crescita, dovuti al cambiamento climatico, a valutarne e riconoscerne le cause, gli effetti, le conseguenze, come la crisi idrica, e prepararsi al peggio se non si guarda in faccia la realtà e non si hanno gli strumenti, la consapevolezza e la sensibilità per guardare realmente la montagna e osservarne le mutazioni.

Impreziosiscono il documentario il contributo musicale del cantautore Vasco Brondi, autore di canzoni, in questo caso con tematiche ambientali, e il contributo fotografico di Ruben Impens [Le otto montagne].

Gilda Signoretti

FIORE MIO

Regia: Paolo Cognetti

Con: Remigio Vicquery, Arturo Squinobal, Marta Squinobal, Corinne Favre, Mia Tessarolo, Sete Tamang

Uscita in sala in Italia: dal 25 al 27 novembre 2024

Sceneggiatura: Paolo Cognetti

Produzione: Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d’ Aoste

Distribuzione: Nexo Studios

Anno: 2024

Durata: 78’

 

Gilda Signoretti

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