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NUOVI DELITTI di Paolo Di Orazio

A oltre trent’anni dall’uscita di Primi delitti – suo esordio editoriale al di fuori del mondo dei fumetti e titolo cult anche grazie al caso scoppiato dopo la sua uscita che esplose in un’interrogazione parlamentare – Paolo Di Orazio decide di regalare un sequel proprio a quei racconti che lo hanno reso il padre italiano dello splatterpunk e che gli hanno dato, insieme alla curatela del magazine a fumetti Splatter, imperituro splendore nell’ambito della nostra cultura horror.

La nuova raccolta di racconti s’intitola Nuovi delitti ed è edita, come la ristampa del capostipite di cui vi abbiamo parlato qui da D Editore. Per gli amici dell’horror si tratta di un evento storico: il primo libro di PDO, come scritto sopra, sconvolse l’Italia di fine anni ’80, tanto da mobilitare il parlamento e i media che ne chiesero la censura.

Ma oltre ad essere il libro che ha insegnato ai ragazzini degli anni ‘90 “come uccidere la nonna e non solo”, Primi delitti è stato una vera e propria fonte di ispirazione per tanto horror italiano venuto dopo, sia in letteratura che a fumetti.

I protagonisti delle varie storie brevi erano versioni deformate e portate oltre il limite di un incontrollabile eccesso dei loro stessi primi lettori: altri ragazzini, bambini che in un mondo o nell’altro trovavano nella violenza un’inattesa risposta d’urto alla microsocietà che li circondava. Piccole storie drammatiche, ma anche grottesche, spaventose ma decisamente ludiche e sopra le righe, orrori familiari inondati di sangue, ma con i toni di un meraviglioso cartoon derisorio che riusciva a incidere sulle pagine di Di Orazio precisi ritratti dell’Italia dell’epoca.

Il nuovo libro, Nuovi delitti, è un progetto almeno altrettanto coraggioso, perché porta il suo autore a riprendere in mano un lavoro dal successo incredibile e dalla vita editoriale davvero unica e lunghissima [per un prodotto di Genere in Italia]. Di Orazio si è inoltre assunto il rischio di rimettersi a scrivere non solo cose figliate da quel magma sanguigno e creativo ma, cosa non scontata, dieci nuovi racconti che riportano in vita proprio di quei personaggi [a ormai trentacinque anni di distanza]. Quegli stessi piccoli assassini ora cresciuti, che a loro insaputa sono diventati pezzi di storia culturale di un Paese, ma che soprattutto hanno pagato per i loro crimini infantili, hanno elaborato le loro colpe [ognuno a suo modo], per ritrovarsi ancora una volta dalla parte del manico del coltello.

Nuovi delitti [nonostante il forte legame con il libro precedente] è totalmente figlio dell’epoca socio-politica che stiamo vivendo. Nessuna nostalgia degli ’80 e dei ’90. Il libro è tagliente, feroce. Ancor più del primo, a parere di chi scrive, perché non lascia scampi di alibi d’innocenza infantile. Si legge e ci si ferisce le mani, il cuore e la testa ed è giusto che sia così, perché viviamo tempi ancora più disumani.

Paolo Di Orazio torna sulla scena del crimine, anzi, sarebbe più corretto dire che accompagna sulla scena del crimine i bambini che aveva partorito e che ora sono adulti. Li lascia liberi di risvegliare i loro demoni, lasciando che il lettore diventi testimone di un nuovo modo di “fare del male”: più adulto, ragionato, premeditato, perverso. Le storie dei piccoli protagonisti involontari sono maturate in quelle di adulti rimasti intrappolati nei propri inferni personali.

Anche stavolta PDO sfida le convenzioni dell’horror tradizionale mescolando lo splatter più esagerato al dramma sociale e affogando il tutto con un modo di fare ironia assai personale, che punta al paradosso senza piacioneria, per accedere a un livello d’orrore superiore, che riesce a essere estremamente esplicito [grazie a uno stile narrativo crudo e viscerale] ma allo stesso tempo trasognato, che stimola in un modo assai particolare la riflessione e il riconoscimento di link e figure traslate.

I racconti, di cui non vogliamo anticipare nulla sulle trame, sono preceduti da un disegno di Di Orazio. Menzione d’onore per l’esagerazione g[o]r[e]ottesca al racconto che fa da sequel a “Il tacchino vuole giocare”.

L’autore ha già dichiarato che la saga dei suoi Delitti vedrà un terzo e ultimo capitolo, in cui i protagonisti si troveranno riuniti tutti insieme all’interno di una stessa location a sfondo sanitaria assistenziale, promettendo ai suoi lettori che non dovranno aspettare altri trentacinque anni per conoscere il sanguinoso epilogo!

Luca Ruocco

NUOVI DELITTI

Autori: Paolo Di Orazio

Editore: D Editore [www.deditore.com]

Pagine: 180

Illustrazioni/Foto: 

Costo: 17,90 euro

InGenere Cinema

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