Che il 2025 fosse l’anno dei vampiri è stato chiaro fin dal primo giorno dell’anno, quando il Nosferatu di Robert Eggers, terza incarnazione della storia apocrifa dell’alter ego del conte Dracula creato da Murnau, è arrivato nelle sale [almeno in Italia, mentre negli USA era già arrivato circa una settimana prima].
Ma c’è un altro Orlok che proprio nelle prime settimana di gennaio ha trovato incarnazione in libreria, in un volume a fumetti molto particolare scritto e disegnato da Roberto Recchioni per la collana J-POP Manga presenta di Edizioni BD.
Shin Nosferatu è il titolo della macabra storia del creatore di Orfani e John Doe, che recupera la parola “shin” [e non solo quella] dalla cultura giapponese. Un termine che significa “nuovo” ma anche “vero”, “autentico”. E Recchioni utilizza “shin” in entrambi i sensi, perché cercando di trovare la sua chiave di volta per raccontare la storia del conte Orlock, ne scrive e disegna una versione “nuova”, cercando di raggiungere il senso stesso della figura della creatura della notte creata da Murnau, ma forse della stessa figura del vampiro. E in questo senso ha mostrato di ricercare l’autenticità del mostro.
Shin Nosferatu, che dal titolo e probabilmente dalle stesse intenzioni dello “shin” gioca anche con il recente Shin Godzilla, opera filmica molto amato da Recchioni, eredita dalla cultura giapponese anche un tipo di character design da manga, che richiama in più punti lo stila del Devilman di Go Nagai. Uno stile presente nella maggior parte delle tavole del fumetto, e che si alterna in modo organico con illustrazioni dallo stile più pittorico e realistico. E se è assai particolare e suggestivo riscoprire Orlok e gli altri protagonisti della storia orrorifica visti attraverso le lenti manga utilizzate dall’autore, è altrettanto piacevole assistere a piccole o grandi parentesi in cui il tratto cambia per farsi più corporeo: una su tutte la sequenza a bordo della nave Demeter.
Shin Nosferatu lavora anche in modo particolare coi testi che vengono ridotti all’essenziale, come nel film muto da cui tutto questo prende vita, per lasciare spazio alle immagini che vengono a galla dalle pagine nere, mescolando il grigio e il bianco, con l’inserto di un capitolo virato in rosso.
Il Nosferatu di Recchioni è costruito in capitoli separati da titoli, che ancora una volta rimandano alle didascalie del film del 1922 e regalano al fumetto un ritmo volutamente frammentato e al lettore un’opera che si fa ammirare di primo acchito visivamente, ma che mostra i suoi punti di forza proprio nel raccontare una vicenda assai conosciuta provando a regalarle una nuova non-vita grazie a dei ragionati cambi di registro, di punti di vista e di atmosfera.
E se nelle storie di vampiri una delle cose più importanti è il modo in cui l’autore declina la figura del succhiasangue per provare a raccontare in metafora una parte della società che usufruirà della sua storia, nel Dracula apocrifo di Recchioni il tema del consenso è centrale. «Il vampiro è passato dalle sue origini malvagie create da Bram Stoker a essere un personaggio dai contorni romantici.», afferma l’autore, «Credo che queste siano interpretazioni ed evoluzioni pericolose perché ci fanno dimenticare che questi personaggi [e le metafore che rappresentano] sono a tutti gli effetti stalker e aggressori sessuali.»
Un discorso che si fa assai diretto e leggibile negli ultimi due capitoli del fumetto, quelli che prendono maggiori distanze dalla storia d’origine e in cui si definisce e si completa il personaggio femminile, Ellen, vero e proprio punto di leva che da sempre riesce a ribaltare in Nosferatu la prospettiva della donna vista come vittima indifesa e quindi del racconto stesso, arrivando a creare la frazione più macroscopica tra le storie Dracula e Orlok. Anche Recchioni riflette sul modello femminile, collegandolo ovviamente al sottotesto che sta facendo fluire fra le righe della sua trama vampirica.
In chiusura un piccolo inserto extra con studi e illustrazioni scartate o alternative per la cover che, nell’edizione definitiva, si presenta con una sovracopertina con bandelle con l’oscuro protagonista che fuoriesce dal nero fondo della pagina, a coprire il volume che presenta in cover la morsa dei denti di un pipistrello vampiro. Prefazione di Marco Manetti.
Luca Ruocco
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SHIN NOSFERATU
Autori: Roberto Recchioni
Editore: Edizioni BD [www.edizionibd.it]
Pagine: 180
Illustrazioni/Foto: Sì
Costo: 16,00 euro