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LONGLEGS di Osgood Perkins

Longlegs è uno dei thriller orrorifici più riusciti dello scorso anno. Il film di Osgood Perkins, che da prossimo 20 marzo tornerà in sala con The Monkey, riesce a calare lo spettatore in un mood da incubo, in cui la paura è sempre palpabile e serpeggiante, e a fargli seguire un viaggio in discesa [sospeso tra il reale e l’onirico] che lo conduce, assieme ai protagonisti, letteralmente all’inferno.

Perkins, già autore di February – L’innocenza del male  [2015] e Gretel e Hansel [2020], lavora con impegno sul suo racconto più nero che ha [come molti hanno detto e scritto] collegamenti visibili con classici del cinema thrilling come Il silenzio degli innocenti e Seven; ma in questo suo incubo cinematografico sarebbe impossibile non ritrovare una linea rossa che collega Longlegs alle sue opere precedenti. Prima di tutto attraverso l’utilizzo di figura femminile “conduttrice”, che riesce a entrare in contatto con il non-umano, con il Male, che ne è in qualche modo interlocutore diretto. Anche in questo cupo thriller, infatti, a ritornare è anche la figura del Maligno – qui mr. Downstairs – che forse cerca questo ponte di comunicazione con il femminile per essere messo in discussione o per essere fermato una volta per tutte.

In Longlegs, come nel film di Demme c’è una giovane agente dell’FBI che nonostante sia poco esperta, impacciata e profondamente impaurita, si dimostra la più adatta a creare questo ponte di comunicazione con il Male, che nel suo caso è un killer seriale spietato che agisce in modo incomprensibile e da molto tempo. Ma il racconto di Perkins vuole rimanere fino alla fine una storia sospesa, piena di nebbia, all’interno della quale ci si può solo smarrire, per ritrovarsi nell’unico punto in cui non si sarebbe dovuti essere.

Il film, pieno di veli che coprono livelli di lettura da scoprire a proprio rischio e pericolo, utilizza stilemi e ingredienti riconoscibili, ma che in mano a Perkins sembrano diventare differenti: un killer sanguinario, omicidi eseguiti con un’ascia, un’agente dell’FBI smarrita e terrorizzata, il Male che diventa sempre più diabolico, la possessione, le bambole, il tema della maternità, il femminile, un rapporto madre/figlia non ordinario, Manson, un mix audio volutamente innaturale, l’infanzia e la fragilità.

Un gran parlare si è fatto attorno a Cage nel ruolo di Longlegs, per un mix riuscito di un look sopra le righe e inquietante e di una performance ispirata. Giusto anche questo, ma forse anche il puntare l’attenzione su un attore istrionico e uno strano camuffamento è stato solo un trucco luciferino di Perkins per fare in modo che il pericolo nascosto non venisse evidenziato fino alla chiusa, dopotutto, la tagline del film recita “Svelare il finale è il primo passo verso il male”.

Nel Blu-Ray distribuito da Eagle Pictures, oltre al commento del regista, una serie di interviste a Perkins e alle attrici Alicia Witt, Blair Underwood e Maika Monroe.

Luca Ruocco

LONGLEGS

Voto film: 

 

 

Voto Blu-Ray: 

Regia: Osgood Perkins

Con: Maika Monroe, Nicolas Cage, Alicia Witt, Blair Underwood

Formato: 2.39:1 1080p @24 HD

Audio: Italiano DTS Audio 5.1, Inglese DTS Audio 5.1

Extra: Commento del regista; Interviste agli attori Alicia Witt, Blair Underwood e Maika Monroe; Intervista al regista Osgood Perkins

Distribuzione: Eagle Pictures [www.eaglepictures.com]

InGenere Cinema

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