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BIANCANEVE di Marc Webb

Sono due settimane che Biancaneve è uscito in tutto il mondo e noi di InGenereCinema.com ci siamo interrogati a lungo sulla necessità o meno di pubblicare un’altra stroncatura che si andrebbe a unire al un giudizio pressoché unanime con cui è stato salutato questo nuovo live action della casa di Topolino. Tuttavia, l’ultima fatica targata Disney non è solo un film mediocre, ma l’apice della crisi infinita che da tempo strangola gli Studios americani. Da anni ormai la Disney, ma anche le altre major che hanno reso grande il cinema d’oltreoceano, sembrano aver rinunciato a qualsiasi spinta creativa, rifugiandosi in una catena di remake senz’anima, realizzati più per sfruttare la nostalgia di un passato glorioso, sempre più lontano, che per offrire un’esperienza cinematografica valida. Queste pellicole mostrano con chiarezza limpida come il progetto di sostituire originalità e impegno con ripetitività seriale e assenza d’ingegno [o l’uomo con la macchina] ha finito per rompere il giocattolo.

Gli spettatori hanno compreso [o per lo meno lo stanno facendo sempre di più] e nonostante l’amore per il franchise di turno, non vanno al cinema e il botteghino langue. E questa nuova versione di Biancaneve incarna perfettamente tutte le storture che il pubblico comincia a non sopportare più: assenza totale di magia, messa in scena discutibile e un’estetica che oscilla tra il brutto e l’imbarazzante. Basta vedere il lavoro fatto su I Sette Nani: la scelta di realizzare personaggi così amati e presenti nell’immaginario collettivo con la CGI peggio progettata degli ultimi trent’anni, con un gusto discutibile e un’animazione sciatta e priva di qualsiasi personalità, non solo spezza il legame con il classico originale che si vorrebbe rievocare o omaggiare, ma risulta respingente e visivamente sgradevole, allontanando ogni spettatore. Un pessimo lavoro di design che sembra confermare quanto poco la Disney comprenda il valore delle sue proprietà intellettuali, dell’animazione tradizionale e dei suoi personaggi. A tutto questo andrebbero aggiunte tutte le polemiche che hanno preceduto l’uscita del film, sulle quali preferiamo stendiamo il più pietoso dei veli.

Risultato? Gli incassi del film sono stati ben al di sotto delle aspettative, un altro segnale inequivocabile della disaffezione del pubblico nei confronti di questo modo di lavorare e delle idee assurde e pericolose di questi dirigenti. La Disney si ostina a riproporre formule fallimentari, ignorando il fatto che il fatto che nessuno più si lascia incantare da remake vuoti, soprattutto se realizzati senza alcun rispetto per il materiale originale e nessuna creatività, diretti da registi mediocri senza personalità e visione. In conclusione, questo Biancaneve non è solo un brutto film, ma la ground zero di un approccio industriale fallimentare, esempio perfetto di tutto ciò che non funziona negli Studios di oggi e in particolare nella Disney. Un’azienda che sembra aver dimenticato come si raccontano le storie e cosa sia il cinema. È giunto il momento di cambiare questo trend, altrimenti il futuro dello Studio potrebbe essere tutt’altro che roseo.

Paolo Gaudio

BIANCANEVE

Regia: Marc Webb

Uscita sala in Italia: giovedì 20 marzo 2025

Con: Rachel Zegler, Gal Gadot, Andrew Burnap, Patrick Page, Ansu Kabia, Emilia Faucher, Colin Michael Carmichael, Joshmaine Joseph

Sceneggiatura: Greta Gerwig, Erin Cressida Wilson

Produzione: Marc Platt Productions, Walt Disney Pictures

Distribuzione: The Walt Disney Company Italia

Anno: 2025

Durata: 119′

InGenere Cinema

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