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Conferenza stampa P.O.E. – Poetry of Eerie

poe - il gatto neroIn occasione dell’uscita in sala di P.O.E. – Poetry of Eerie, Distribuzione Indipendente in collaborazione con i colleghi di Cineclandestino, hanno organizzato, all’interno della cornice della Casa del Cinema di Roma, una conferenza stampa in presenza di alcuni dei registi del film a episodi [Domiziano Cristopharo, Paolo Gaudio, Paolo Fazzini ed Edo Tagliavini. Una piacevole conversazione che ha fatto da preludio ad una tavola rotonda che ha ospitato inoltre registi del panorama indie italiano come Ivan Zuccon, Federico Greco e Raffaele Picchio.

Pubblichiamo uno stralcio…

Luca Ruocco

poe - valdemar[ING]: Innanzitutto affrontiamo il fatto più spinoso. Il film, distribuito da Distribuzione Indipendente, arriverà in sala con un immotivato VM18…

[Domiziano Cristopharo]: E’ una cosa che davvero non riusciamo a spiegarci. La stranezza più grande sta nel fatto che P.O.E. – Poetry of Eerie non presenta nessuna scena di nudo, di violenza estrema e nessuna voltarità! E’ assurdo che un autore come Poe sia censurato con un VM18. Forse, però, una spiegazione c’è… Credo che il fatto che un film girato senza budget sia arrivato nelle sale possa dare fastidio a qualcuno…

[ING]: Domanda imprescindibile… Come nasce il progetto P.O.E.?

[DC]: P.O.E. nasce due anni fa, all’interno di un piccolo festival di cinema indipendente. Io e altri registi, presenti lì per presentare al pubblico i nostri film ci siamo ritrovati a parlare di quanto sarebbe stato interessante provare a lavorare ad un film collettivo. Proprio come modo per far vedere che esistiamo, che siamo attivi e propositivi. Da subito c’è stato un riscontro più che positivo fra gli autori che ho contattato e fra altri registi che hanno richiesto ti entrare a far parte del team. La scelta di lavorare sui racconti di Poe è stato anche un modo per creare un livello comune in cui tutti i creativi hanno dovuto calarsi. Ovviamente sin dall’inizio abbiamo voluto sottolineare l’impossibilità di rifarsi a modelli di messa in scena cormaniani, quindi via castelli e cose simili, per tentare di modernizzare, magari di attualizzare gli scritti di Poe.

[Edo Tagliavini]: Io ho letto online che Domiziano stava lavorando a questa cosa, e ho voluto contattarlo direttamente per esprimere il mio interesse a prendere parte al film. L’idea era quella di essere totalmente indipendenti, anche a livello narrativo. Di prendere da Poe solo la scintilla d’ispirazione…

poe - uomo della folla[ING]: Un’altra cosa che caratterizza ogni singolo episodio, infatti, è l’assoluta libertà espressiva in riferimento agli scritti di Poe…

[Edo Tagliavini]: Certo. Attualizzare il tutto, è stato anche un modo utile per affrontare il fattore economico del progetto, essendo un film autoprodotto. Anche per la scelta del racconto, ad esempio, personalmente ho fatto molta attenzione proprio ragionando su quale tipo di storia sarebbe stata meglio raccontare con la mia personale possibilità produttiva. Ho scelto La verità sul caso del signor Valdemar, racconto che mi è piaciuto virare sull’ironico, sul grottesco. Mescolare horror e ironia una cosa che ho sempre trovato interessante.

poe - la sfinge[Paolo Fazzini]:  Per quanto riguarda il mio episodio, l’idea non è partita in maniera programmatica. Ho pensato da subito, una volta deciso di prendere parte al film che il mio episodio avrebbe preso spunto da L’uomo della folla. La scelta automatica, poi, per me, è stato attualizzarlo. L’uomo della folla che racconta Poe è proprio l’uomo di oggi! Mancava, però, una chiusa cinematografica che, con lo sceneggiatore, abbiamo costruito in modo da lasciare lo spettatore in sospeso. L’uomo della folla, poi, mi ha dato la possibilità di girare di notte e di usare molto la musica… due cose per me fondamentali, quando giro qualcosa.

[Paolo Gaudio]: Io avevo bisogno di uno dei racconti più famosi di Poe, per esprimermi al meglio con la tecnica del claymotion. Avevo bisogno di un link immediato con lo spettatore… link che ho trovato ne Il gatto nero. In più avevo già in mente di utilizzare proprio Edgar Allan Poe come interprete, di giocare con i suoi tratti somatici per renderlo più buffo! Avere un VM 18 per un autore che lavora coi cartoni animati… credo sia una cosa che non mi ricapiterà mai più nella vta!

poe - la sfinge 2[Domiziano Cristopharo]: Ci sono anche delle regole che hanno fatto da filo d’unione alla realizzazione dei singoli cortometraggi. Il fatto di girare senza un budget, ma con delle idee, in soli tre giorni di riprese. Di lavorare direttamente sul materiale creativo di Poe, ma adattandolo ad una propria visione filmica… Fazzini e Gaudio, poi, hanno girato davvero il breve tempo i loro episodi, essendo entrati a far parte in seguito del progetto, ma hanno fatto un gran lavoro! Specifichiamo ancora una volta che non abbiamo voluto filmare i racconti di Poe, ma riscrivere e filmare noi stessi, filtrati dall’immaginazione di Edgar Allan Poe. Rifare una sterile messa in scena non sarebbe stato utile né interessante.

[PG]: Sì, ognuno era libero di girare quello che voleva e come voleva. Non abbiamo avuto nessun condizionamento esterno, soprattutto nei confronti dell’autore! Abbiamo provato anche a non prenderci troppo sul serio!

poe - il gatto nero 2[ING]: Quindi non c’è stato nessun tipo di controllo durante la lavorazione degli episodi?

[Domiziano Cristopharo]: Gli episodi sono stati delle vere sorprese l’uno per l’altro. E pian piano il film ha preso corpo, dimostrando concretamente il lavoro di questa unità in fermento che vuole dimostrare la sua esistenza! Leggo spesso per l’uscita in sala dei pochi film nostrani che riescono ad arrivare in sala frasi di lancio come “la rinascita del cinema horror italiano”… Beh, sarebbe il caso di prendere coscienza del fatto che il cinema horror italiano non è mai morto! E’ tutta una questione di attenzione non data! Noi autori esistiamo, lavoriamo, e abbiamo voglia di lavorare bene.

[ING]: Vi ritenete registi “horror”?

[DM]: No, anche perché in P.O.E. – Poetry of Eerie ci sono anche documentaristi, autori più legati al genere drammatico, cartoonist… Nel secondo esperimento, P.O.E. – Project of Evil, invece, abbiamo variato decisamente sull’horror, pur sapendo che Poe non è un autore horror! In questo primo film l’unico episodio horror è il Gordon Pym di Pinigiani e Di Marcello, che hanno preso spunto dallo scorbuto per trasformare i marinai in zombi.

poe - gordon pym[ING]: Da cosa deriva la scelta di eliminare alcuni dei tredici episodi che inizialmente facevano parte del film?

[Distribuzione Indipendente]: E’ stata una scelta distributiva, dettata da vari fattori [durata, ritmo o altro], per arrivare a dare al film un corpo più snello e solido. Ma gli altri cortometraggi sono stati conservati… e il film nella sua versione integrale sarà trasmessa su OnAir.

poe - giocatore di scacchi[ING]: A livello distributivo, cosa pensate di questo VM18?

[Distribuzione Indipendente]: Chiunque ha avuto o avrà modo di vedere il film può e potrà capire che questo divieto ai 18 è una grandissima leggerezza dell’Ufficio Censura. Noi, ovviamente, tenteremo di sfruttarlo a favore del film e dei suoi autori. Abbiamo il piacere di distribuire l’unico film horror del 2013 che ha avuto il VM18! Ha superato Le streghe di Salem ed il remake de La casa! Aspettiamo ancora di sapere le motivazioni specifiche del divieto…

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