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THE IMITATION GAME di Morten Tyldum

The imitation game locandinaLa storia spesso ci ha raccontato le vite di persone che sono state celebrate per i meriti compiuti, per atti di eroismo, per un’invenzione eclatante, o magari per una scoperta sensazionale, soltanto dopo la loro morte, subendo indifferenza, o peggio ancora, ingiustizie, quando erano in vita. Potremmo pensare a Giorgio Perlasca, a Oskar Schindler, al matematico Alan Turing. Quest’ultimo è il protagonista di The Imitation Game, il film storico del regista norvegese Morten Tyldum [Headhunters, 2011].

Qualunque sia il vostro rapporto con la storia, non potrete esimervi dal vedere al cinema questo capolavoro di Tyldum, che, attraverso l’intensa biografia del brillante matematico, racconta come, durante la seconda guerra mondiale, l’intelligence militare Bletchley Park sia riuscita, grazie all’intuito del matematico ebreo, a decifrare Enigma, il complesso sistema attraverso il quale i tedeschi comunicano tra di loro i codici militari.

The Imitation Game descrive Turing come un uomo pieno di sé, molto chiuso e arrogante, ma profondamente serio sul lavoro e gentile. L’antipatia che, perlomeno nel film, viene fuori dalla sua personalità, è legata ad una serie di traumi subìti durante l’infanzia, ed in parte alla consapevolezza che egli stesso riconosceva, di essere un matematico eccezionale.

The imitation foto 111939. Alan Turing [Benedict Cumberbatch] è una delle menti brillanti uscite dall’università di Cambridge, che, laureatosi con il massimo dei voti in matematica, si presenta ad un colloquio di lavoro presso l’intelligence militare Bletchley Park, a Buckinghamshire, Gran Bretagna. L’esaminatore, il comandante navale Alastair Denniston [Charles Dance], è irritato dalla presunzione del ragazzo, ma è conquistato dalla sua particolare intelligenza.

Nel corso del colloquio, però, Alan fa riferimento alla macchina Enigma, attraverso la quale i militari tedeschi comunicavano messaggi in codice. Alan apprende subito che quello che l’intelligence sta cercando, è la decifrazione di questi codici, ed egli, con un gruppo di matematici, scacchisti e informatici, avrà il compito di intercettare i messaggi del nemico diffusi da una radio tedesca.

Al gruppo si aggiunge una ragazza, l’unica donna, Joan Clarke [Keira Knightley], laureata in matematica all’università di Cambridge, come Alan. Il lavoro è lungo e molto sofferto, e Alan, sempre solitario e schivo, ha difficoltà ad integrarsi col gruppo. Sarà Joan ad aiutarlo ad impegnarsi a fare lavoro di squadra, così da arrivare con il sostegno di tutti alla decifrazione di Enigma.

The imitation foto 2The Imitation Game spiega, prima che la descrizione delle modalità e degli stratagemmi che portarono il matematico e la squadra alla soluzione del “caso”, ad una analisi del rapporto tra Turing e la matematica, celebrandole entrambe. La vita di Turing è talmente ricca e complessa, che sembra difficile pensare che nella vita di un solo uomo possano essersi concentrati così tanti avvenimenti.

La matematica è insita nel matematico, gli appartiene, non è lavoro, è una passione travolgente, e la venerazione che Turing mostra nei confronti di questa scienza è impensabile, quasi malata. Quando il comandante navale Denniston decide di fermare i finanziamenti al progetto condotto dal team di studiosi, Turing cerca fisicamente di proteggere la sua macchina elettro-meccanica di decrittazione, che chiama “Christopher”, e si dispera perché considera la macchina una sua creatura, ed è convinto che essa stia per dare i suoi frutti.

Nel 2009, l’allora primo ministro inglese, Gordon Brown, riconobbe le colpe della Gran Bretagna nei confronti del matematico, e nel dicembre 2013 la regina Elisabetta ha concesso l’assoluzione reale ad Alan Turing, su richiesta del ministro della giustizia Chris Grayling.

The imitation foto 1 Certo, queste formalità non servono, oggi, ad alleggerire il peso delle gravi responsabilità della politica e della società inglese dell’epoca nei confronti della triste sorte del matematico [e non solo] morto suicida nel 1954, dopo anni nei quali, poiché omosessuale, fu sottoposto a trattamenti di castrazione chimica [poteva scegliere, in alternativa, di scontare il carcere].

Turing ha sempre saputo di essere omosessuale, e ne ha avuto la conferma quando da bambino ha conosciuto Christopher, suo compagno di collegio, con il quale condivideva la passione per la matematica e per la crittografia. La vita punisce Turing molto presto: non bastano i soprusi compiuti dai suoi compagni di classe, a traumatizzarlo è anche la morte di Christopher, che riporta artificialmente in vita attraverso la sua macchina di decrittazione, che difatti chiama con il suo nome. Turing muore non rivelando, come richiesto dal regolamento del Bletchley Park, nulla sulla macchina di Turing e sul suo lavoro, e come lui gli altri matematici. Solo con la caduta del segreto di Stato sull’attività condotta dal team di matematici, e sui progetti dell’intelligence americana, il mondo ha reso loro un tributo, considerando Turing un vero genio della matematica.

16x9The Imitation Game è un film ragguardevole, intenso e drammatica, merito in particolare, oltre che di una buona regia, e di una sceneggiatura  – scritta da Graham More, e basata sul romanzo Alan Turing. Storia di un enigma di Andrew Hudges, pubblicato da Bollati Boringhieri – molto attenta, che unisce il genere storico con il biopic e con il thriller. Sembra davvero che in questo film ogni aspetto tecnico, dall’uso della fotografia ai costumi [di Sammy Sheldon Differ, che ha compiuto un lavoro certosino, andando a cercare quali erano i colori più usati nell’abbigliamento negli anni ’40], alla scenografia di Maria Djurkovic, sia stata oggetto di un lungo lavoro, approfondito e meticoloso.  Poco presente è invece la musica di  Alexandre Desplat.

Straordinaria l’interpretazione di Benedict Cumberbatch, che dà davvero il meglio di sé:  da Oscar. Eccellenti anche le interpretazioni degli altri attori: Keira Knightley  [in un ruolo importante, perché rappresenta, in fin dei conti, l’unica amicizia vera di Turing da adulto, ed è con lei che pensa di sposarsi, ma non per amore, solo per nascondere la sua omosessualità e non destare sospetti], Matthew Goode, Mark Strong, Allen Leech, Matthew Beard.

The Imitation Game è candidato a ben cinque nomination ai Golden Globe: Miglior Film, Miglior Attore Protagonista: Benedict Cumberbatch, Migliore Attrice non Protagonista: Keira Knightley, Miglior Sceneggiatura: Graham Moore, Miglior Colonna Sonora: Alexandre Despalat. Tifiamo perché questo risultato sia di buon auspicio nella corsa agli Oscar.

Gilda Signoretti

THE IMITATION GAME

4 Teschi

Regia: Morten Tyldum

Con: Benedict Cumberbatch, Charles Dance, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong, Allen Leech, Matthew Beard, Rory Kinnear, Allen Cairncross

Uscita in sala in Italia: giovedì 1 gennaio 2014

Sceneggiatura: Graham More

Produzione: Black Bear Pictures, Bristol Automotive

Distribuzione: Videa CDE

Anno: 2014

Durata: 113′

Gilda Signoretti

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