Giulio Verme [Maccio Capatonda – Marcello Macchia] è un uomo socialmente impegnato, dai sani principi e il carattere tutto d’un pezzo che combatte contro le ipocrisie della società odierna abbandonata allo spreco e al consumismo più sfrenato.
Egli appartiene a quella generazione di giovani che vogliono il cambiamento al grido di “Mobbasta”.
Il suo lavoro neanche a farlo apposta è quello di smistare rifiuti presso una società milanese. La sua vita è un fermento di battaglie, iniziative popolari e petizioni per salvare le specie più strane, ma quando scopre che il parco dove ha visto sbocciare l’amore per la sua compagna Franca [Lavinia Longhi] sta per essere raso al suolo dal perfido Cartelloni [Rupert Sciamenna – Franco Mari] decide che è tempo di passare all’azione, non solo con i semplici slogan.
Con il passare del tempo Giulio ha la sensazione di ritrovarsi solo in questo suo cammino e sente che c’è qualcosa che non va: è come se nessuno riuscisse a capire il valore delle sue battaglie.
Un bel giorno incontra un suo vecchio compagno di scuola Alfonzo Scarabocchi [Herbert Ballerina – Luigi Luciano] che gli propone una soluzione al suo malessere interiore: una pillolina che fa lavorare il cervello al 2%, invece che al 20.
Sgravato da tutti quei pesi che non facevano altro che frenarlo, Giulio può finalmente lasciarsi andare agli istinti più sfrenati, facendo conoscere al mondo la sua parte repressa.
Siamo alla boa dell’opera prima di Marcello Macchia, classe ’78, che nel corso degli anni ha messo insieme un vero proprio squadrone creativo al servizio della televisione, del web, la radio, per approdare infine al grande schermo.
La sua comicità è tutta costruita sul nonsense, il gioco di parole che trae ispirazione, come lui stesso ammette, da quella di Nino Frassica [presente nel film] e di Carlo Verdone, oltre che da tutta la cultura cinematografica anni ’80.
La forza di Maccio Capatonda è la sua genuinità; i personaggi come lui devono essere per forza anche autori di loro stessi, perché difficilmente riuscirebbero ad essere ingabbiati in sceneggiature scritte da altre mani e lo stesso dicasi per le due affidabili spalle Herbert Ballerina e Ivo Avido [Enrico Venti], tanto che a vederli recitare insieme sembra più di trovarsi davanti ad una band di musicisti che a dei veri e propri attori. Il pubblico si diverte guardando le loro opere proprio perché, in primis, Capatonda e i suoi si divertono a girarle, elemento non da poco che forse è assente nella stragrande maggioranza di opere del cinema italiano.
Il film è lo sviluppo di uno dei tanti finti trailer che Maccio realizzò per il web e trae ispirazione dal film Limitless con Bradley Cooper, con diverse citazioni anche da Fight Club e altri titoli.
Bisognerebbe capire quanto longeva e quanto forte possa essere la vena creativa dell’universo capotondiano e se, come successe per Verdone, egli sia capace di una evoluzione. Per chi scrive Maccio Capatonda continuerà a seguire la propria strada, confezionando prodotti deliranti e infischiandosene delle indagini di mercato.
Paolo Corridore
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ITALIANO MEDIO
Regia: Marcello Macchia
Con: Marcello Macchia, Enrico Venti, Luigi Luciano, Franco Mari, Barbara Tabita, Nino Frassica
Uscita in sala in Italia: giovedì 29 gennaio 2015
Sceneggiatura: Marcello Macchia, Marco Alessi, Sergio Spaccavento, Daniele Grigolo, Danilo Carlani, Luigi Luciano
Produzione: Medusa Film, Lotus Production
Distribuzione: Medusa Film, Marco Belardi
Anno: 2015
Durata: 100′