Quanti di noi, se ce ne fosse la possibilità, tornerebbero indietro nel tempo per correggere alcuni errori commessi? Probabilmente tutti. Ma questo potere è riservato solo a pochi, ad esempio ai maschi della famiglia Lake.
Questo è l’incipit di Questione di tempo [About time] di Richard Curtis, uno dei migliori sceneggiatori del cinema internazionale [che ha scritto le sceneggiature di commedie di successo, come Quattro matrimoni e un funerale di Mike Newell, 1994, o Notting Hill, di Roger Michell, 1999, o ancora Il diario di Bridget Jones, di Sharon Maguire, 2001], è ora al suo terzo film da regista, dopo Love Actually – L’amore davvero, 2003, e I love Radio Rock, 2008.
Curtis, se ha già dimostrato di essere un valido sceneggiatore, con Questione di tempo dà una prova concreta della sua professionalità anche da regista. Questione di tempo è una commedia romantica dai risvolti drammatici, ed è in questo strano binomio, che potrebbe sembrare conflittuale, che il film trova la sua forza.
È incredibile come Curtis riesca a far ridere, sorridere, e commuovere lo spettatore coinvolgendolo emotivamente. Questione di tempo, ambientato nei paesaggi incantati della Cornovaglia, è un film raffinato ed estremamente curato in ogni suo aspetto, è da considerare il film personale di Curtis, che lo ha scritto in seguito alla morte di entrambi i genitori. È il valore della famiglia, ma in particolare la consapevolezza che gli esseri umani non afferrino mai pienamente il senso della vita, [che poi si sintetizza in pochi ma essenziali riferimenti, tra i quali la famiglia e l’amore], ad essere qui sottolineato con vigore.
Tim Lake [Domhnall Gleeson, che abbiamo visto nei panni di Konstantin Levin in Anna Karenina di Joe Wrigt] è un ragazzo di 21 anni che ha il difetto di essere troppo impacciato. Ad esempio, all’ultima festa di Capodanno, Tim ha distrattamente rovesciato un tavolo, sporcando alcuni invitati con le bibite poste sopra. Ed è proprio a causa di ciò che non riesce ad attirare a sé le ragazze, che sono alla ricerca di ragazzi più spavaldi e disinvolti, l’opposto di Tim, quindi, che si scontra quotidianamente con la sua timidezza. La sua è una famiglia unita, con dei genitori molto presenti e affiatati [Bill Nighy e Lindsay Duncan ], e una sorella Kit Kat [Lydia Wilson] un po’ sbandata che soffre per una relazione controversa che ha con un ragazzo che non la ama, dal quale non riesce a separarsi.
In occasione dei 21 anni di Tim, il padre gli rivela un segreto che lega da alcune generazioni tutti gli uomini della loro famiglia, i quali, raggiunto il 21esimo anno d’età, devono venire a conoscenza di un dono particolare, cioè quello di poter tornare indietro nel tempo della loro vita, e correggere un gesto o un’azione sbagliata migliorando così il proprio futuro. Ma ci sono alcune regole che vanno rispettate: per tornare indietro nel tempo bisogna nascondersi in un luogo buio, preferibilmente un armadio, stringere i pugni, e pensare con estrema precisione al momento che si vuole rivivere, e al luogo in ci si trovava, ma, soprattutto, essere consapevoli che quell’azione che si vuole correggere avrà senz’altro conseguenze sul proprio futuro. Tim decide subito di rivivere proprio la festa di Capodanno per baciare una ragazza lì presente, ed evitare di ribaltare il tavolo. Intanto a casa Lake giunge Charlotte [Margot Robbie], amica di Kit Kat, per trascorrervi le vacanze d’Agosto; è di lei che Tim si innamora, ma senza nessun risultato. E allora ricorre ai suoi poteri, ma non sempre è possibile ottenere quel che si vuole. Sconsolato, Tim decide di raggiungere Londra per praticare il tirocinio in avvocatura, ospite del nevrotico drammaturgo Harry [Tom Hollander], ed è qui che conoscerà Mary [Rachel McAdams], la donna della sua vita.
Ma questo particolare dono va usato con giudizio, ed è un errore pensare che attraverso di esso si possa trovare sempre rimedio a tutto. Se quindi grazie al suo potere Tim riesce a conquistare Mary, ad un certo punto della sua esistenza si renderà conto che non può e non vuole ottenere tutto con facilità, e che proprio gli errori che commettiamo rappresentano in realtà delle vere lezioni di vita che ci aiutano a prendere consapevolezza di noi stessi. E allora ecco che Tim è pronto anche a considerare e accettare le sofferenze e i giorni negativi che la vita gli prospetta, uno dei quali, il più terribile, sta proprio per manifestarsi.
C’è una saggezza di fondo in questo film, frutto di una meditazione profonda di Curtis dopo il lutto della sua famiglia, che è percepibile. Piccolo vanto per noi italiani, è la presenza, nella bellissime musiche alle quali ha lavorato come compositore e consulente Nick Laird-Clowes [The Dreamers, di B. Bertolucci, Gioventù violata, di Griffin Dunne, 2005,] , di Il mondo del compianto Jimmy Fontana, del 1965. Vale proprio la pena andare a vedere Questione di tempo, che esce nei nostri cinema giovedì 7 Novembre.
Gilda Signoretti
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QUESTIONE DI TEMPO
Regia: Richard Curtis
Con: Domhnall Gleeson, Bill Nighy, Rachel McAdams, Lydia Wilson, Tom Hollander, Margot Robbie, Lindsay Duncan
Uscita in sala in Italia: giovedì 7 novembre 2013
Sceneggiatura: Richard Curtis
Produzione: Working Title Films
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Durata: 123′
Anno: 2013