Splatter, il magazine di fumetti e cultura horror e di Genere risorge dalle ceneri con un corposo volume antologico edito da Rizzoli – Lizard e una serie nuova di albi a cadenza bimestrale!
Riuscirà a “traviare” nuove generazione splattermaniaci!?
Lo scopriamo con Paolo Di Orazio, cuore pulsante della rinascita di Splatter…
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[Luca Ruocco]: Novembre 2013: risorge “Splatter”, ma come era nato il progetto originale del magazine a fumetti… e come il giovane Paolo di Orazio era arrivato ad entrare a far parte dello staff?
[Paolo Di Orazio]: Il progetto originale era nato insieme a una rosa di testate da edicola che avrebbero fatto fronte con Lupo Alberto e Cattivik. La testata di Splatter fu pensata per essere affidata a me dalla casa editrice, come volle l’editore di allora Francesco Coniglio, il quale aveva già apprezzato il mio background da horror nerd e pubblicato i miei primi fumetti del terrore su un mensile hardcore per adulti nel 1987.
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[LR]: Leviamoci subito il più appetitoso scheletro dall’armadio… Proprio con “Splatter” arrivasti ad essere protagonista di un’interrogazione parlamentale, forse un po’ inquisitoria, che guardava con sospetto proprio verso la cultura horror, di cui il vostro magazine era uno dei vessilli… Cosa accadde di preciso?
[PDO]: Il genitore di un nostro lettore sporse denuncia, dopo aver visto in casa Splatter, il mio libro di racconti Primi delitti e una fanzine chiamata Lobotomia. La denuncia scatenò un processo a Monza, per cui furono condannati a 3 mesi di reclusione il direttore editoriale e l’editore [vedi Splatter n.1, 2013]. Col patteggiamento, nessun arresto ma dovemmo apporre il divieto ai minori di 16 anni in copertina. Fattivamente, io non fui condannato, come autore, ma il venduto del libro arrivò a 12mila copie [Splatter ne vendeva 30mila]. Il tema del processo arrivò in Parlamento [1990] e quindi tutti i partiti politici agitarono i loro forconi contro il nostro fumetto e il mio libro che “istigavano a delinquere”. Grosso battage mediatico gratis.
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[LR]: Qual è, invece, per te il significato [il senso] della cultura, e del fumetto, horror?
[PDO]: Per me la cultura horror prosegue la necessaria dieta psicosocioculturale di cui le fiabe rappresentano il capostipite, dall’età dell’infanzia per proseguire il culto del brivido per tutta la vita. Le fiabe sono – o perlomeno erano – il pastone emotivo per stimolare la fantasia e l’immaginario emotivo dei bimbi, un po’ il fertilizzante dei sogni. Misurare la paura, solleticare l’anima e dimostrare che la famiglia, il focolare domestico erano il luogo più sicuro dalle sconosciute insidie del mondo. Credo che i genitori oggi che raccontino le fiabe ai loro piccoli siano davvero pochi, nel pianeta. E gli uomini che crescono senza paura, senza fantasia, credo siano i più pericolosi della nostra specie.
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[LR]: Gli ingredienti base per portare a termine una storia ad hoc per “Splatter”…
[PDO]: Oggi esigo azione, violenza, sangue, ironia, metafisica, sovrannaturale, e un senso del riscatto dei protagonisti, anche se finiscono a pezzi. Gli autori coinvolti, amatori veri dell’horror, sanno che le migliori storie del terrore sono la metafora della vita, anche se trascendiamo nel paradosso e nel fantastico.
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[LR]: Come si evolve, e come si chiude, la prima avventura di “Splatter”, e con quali feedback?
[PDO]: La prima avventura di Splatter si chiude con una crescita del mensile, un arricchimento di pagine e contenuti, e un dialogo coi lettori intenso e cordiale. La chiusura, dopo 23 numeri, avviene in un mix di problemi amministrativi della casa editrice e un momento di crollo del venduto in occasione dello scoppio della guerra del Golfo.
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[LR]: Nel frattempo ti impegni in altri progetti… Ma il germe di “Splatter” deve esserti rimasto addosso, se nel 2013 decidi di tentare il tutto per tutto per riportarlo in vita…
[PDO]: L’horror è l’unica materia che so affrontare. Nel 2011 ci ho riprovato con Shinigami ma il progetto non ha avuto il supporto sufficiente per essere conosciuto prima di affrontare l’incubo dell’edicola. Nel 2013, dopo varie vicissitudini editoriali, mi sono reso conto di voler fare qualcosa di più, nella vita, e dare fondo a un mio vecchio sogno aprendo una casa editrice. C’è da dire che l’input decisivo è venuto dal pubblico che lo chiedeva da anni. Paolo Altibrandi, mio socio della Elm Street House, ha suggerito di creare il gruppo “Splatter-il mensile del nu-horror” su Facebook, parallelamente al sito www.splatter-comics.it. Il rischio è alto, ovvio, ma con gli sforzi adeguati e oculati, forse qualcosa si può fare.
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[LR]: Ora “Splatter” è rinato. Cosa c’è di nuovo, e cosa è stato ereditato dal vecchio progetto?
[PDO]: Del vecchio progetto c’è la veste grafica e l’alternanza di fumetti e rubriche. Di nuovo, ci sono le storie, tutte inedite, realizzate da me e un laboratorio di firme autorevoli assieme a quelle nuove, col preciso obiettivo di raccontare il vero horror [con l’elemento sovrannaturale, quindi] attraverso il bel fumetto.
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[LR]: Ci parli di “ESH”, e degli altri progetti che avranno origine dalla nascita della tua casa editrice?
[PDO]: Naturalmente si tratta di una casa editrice nata con lo scopo primario di ridare vita a Splatter, in un concento di gadget, t-shirt per allargare la banda visiva del nostro logo [e creare un piccolo fondo per pagare gli autori]. Non ci muoviamo con un distributore ufficiale, onde evitare dispersione di albi e soldi, ma stiamo varando il discorso [come sempre, pionieri di qualcosa] della vendita online per corrispondenza e tramite le fumetterie che vogliono i nostri prodotti. I rivenditori che ci contattano lo fanno per affetto verso la rivista ma anche perché sanno che presso di loro ci saranno acquirenti. Tramite la Rete, finché la matrix ce lo consentirà, possiamo informare i lettori dove possono trovare la rivista qualora non gradiscano l’acquisto online. Ulteriori progetti è prematuro svelarli: le idee ci sono, un pubblico recettivo anche, ma per ora dobbiamo limitarci a far decollare veramente Splatter, soprattutto per il download mondiale delle nostre avventure [in inglese, spagnolo, tedesco].
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[LR]: Cosa dobbiamo aspettarci nei mesi a venire, a partire dal prossimo numero di gennaio?
[PDO]: Una parata di stili e storie intense. Humour, grottesco, realismo e surrealismo. E anche una splendida riduzione da un racconto di Bram Stoker.
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[LR]: “Splatter” sta compiendo un vero e proprio tour per l’Italia… Quali sono i prossimi appuntamenti?
[PDO]: Gli appuntamenti sicuri sono l’11 gennaio alla fumetteria Mangame di Pescara, il 2 febbraio al Fonclea. In ogni caso, Il tour sembra non volersi fermare e le date saranno aggiornate sul sito, sul gruppo e sulla pagina ESH.
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[LR]: Ricordiamo come poter acquistare il numero in corso e tutti gli altri splatter-gadget…
[PDO]: Comodamente da casa, ordinando dal sito www.splatter-comics.it [spese di spedizione gratuite fino a fine 2013], oppure nelle fumetterie elencate.
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[LR]: Contemporaneamente al primo nuovo numero, Rizzoli pubblica un volume antologico rilegato e succulento… Ce ne vuoi parlare?
[PDO]: Il libro antologico è nato proprio sulla scia del progetto ESH, per creare una risonanza a diffusione nazionale per onorare sia la rinascita, sia la vecchia schiera di autori che hanno contribuito a rendere indimenticabile e unica la testata dell’epoca. E’ un libro di lusso splendido che raccoglie davvero le storie più esplicative con autori di differenti stili.
C’è la bellissima prefazione di Dario Argento, che è il vertice e la base del racconto violento, e un compendio di rubriche tra le più interessanti. Il libro è arricchito da una galleria di copertine [tutte, ovviamente] nonché dagli articoli giornalistici dedicati allo scandalo parlamentare e un angolo dedicato alle lettere scritte col sangue!
Il libro è oscillato, nei primi giorni di uscita, tra il 2°, il 4° e il 13° posto nella classifica di Amazon tra i libri Horror e 1° tra le novità più interessanti. Insomma, da parte di un editore mainstream, per la prima volta nella storia dell’editoria italiana [anzi, la seconda dopo Nella cripta con Zio Tibia, Mondadori, 1994], l’horror di confine arriva in tutte librerie. Un risultato di cui vado fiero, senza un goccio di vanità da parte mia, naturalmente.
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[LR]: Chi non compra “Splatter”..?
[PDO]: Credo perda un’occasione piuttosto storica, di flusso di nuovi autori e di appuntamento tra fedeli vecchi e nuovi in lenta ma costante crescita. In un panorama davvero stanco e immobile.
Luca Ruocco
Roma, dicembre 2013