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THE PYRAMID: Intervista agli autori e primo teaser!

pyramidinedito4Vi abbiamo già parlato del progetto The Pyramid, ideato e prodotto da Alex Visani in collaborazione con Raffaele Ottolenghi, e sviluppato insieme ad altri quattro registi indipendenti: Antonio Zannone, Luca Alessandro, Roberto Albanesi e Simone Chiesa.

Dopo aver avuto il piacere di ospitare il gruppo creativo al Fantafestival 2012, dove sono stati proiettati in anteprima assoluta i teaser legati ai quattro episodi [il primo è finalmente online, e ve lo mostriamo in coda al pezzo], abbiamo avuto modo di intervistare i cinque autori che, oltre a placare [momentaneamente!] la nostra sete di news, ci hanno anche donato alcune immagini inedite, tratte dai quattro episodi. Buona lettura!

[Luca Ruocco]: Innanzitutto una domanda di rito ad Alex, che è stato il promotore di questo progetto: come nasce “The Pyramid”?

[Alex Visani]: The Pyramid inizialmente doveva essere un cortometraggio, una sorta di remake/omaggio al misconosciuto Notte Profonda, lungometraggio diretto dal regista Fabio Salerno nei primi anni ’90. In seguito ho maturato l’idea di trarne un vero e proprio lungometraggio e allontanatomi dallo spunto iniziale mi sono confrontato con Raffaele Ottolenghi, attore con il quale ho lavorato spesso in passato, che si è rivelato fondamentale per la “svolta” creativa dell’intero progetto. Insieme abbiamo dato forma ad una storia dal respiro più ampio, ricca di elementi horror e fantastici, che in qualche modo miscelasse linguaggio dell’orrore moderno e reminescenze di un cinema se vogliamo del  passato, legato in particolar modo agli anni ’80.

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[LR]: Qual è stato il passo successivo: come si è venuto a creare il gruppo di registi di questo film a episodi?
[AV]:
Il tempo e i mezzi necessari per realizzare il progetto ideato con Raffaele  erano troppo impegnativi per poter sviluppare un lungometraggio da dirigere e produrre da solo, così ho deciso di strutturare il film in modo antologico creando una sceneggiatura ad episodi consequenziali e fortemente connessi fra di loro, da dirigere in collaborazione con altri registi della scena indipendente italiana. Mi sono messo alla ricerca, fra i numerosi talenti del panorama indie nostrano, di registi che fossero consoni per le storie sviluppate nello script di The Pyramid. Nell’arco di breve tempo ho individuato e contattato Antonio Zannone, Luca Alessandro ed il duo Albanesi/Chiesa, che si sono dimostrati, oltre che eccellenti professionisti, subito entusiasti di creare una squadra unica al servizio del film stesso.

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[LR]: Quali sono state [se ci sono state] le linee guida, a livello realizzativo, dei singoli episodi? C’è stata una collaborazione tra troupe? Avete avuto delle tempistiche o un mood da rispettare?

[AV]: La sceneggiatura, poi rivista ed adattata da ogni singolo regista in base ad esigenze creative e di mezzi tecnico-produttivi, prevede una connessione fra ogni episodio ben marcata che è stato uno dei punti fermi per la realizzazione del film onde evitare di trasformarlo nel consueto horror antologico in stile Creepshow, mentre invece il nostro obbiettivo è stato quello di creare un vero e proprio lungometraggio con struttura modulare. Altro elemento comune fondamentale è stato il girare in “double shot” ovvero con ripresa dei dialoghi sia in italiano che in inglese, questo per poter ottenere una versione finale del film sia per il mercato nostrano che per quello internazionale. Ci sono numerosi piccoli e grandi dettagli, dal funzionamento della piramide infernale al modus operandi dei “contaminati” dalla stessa, che sono stati mantenuti costanti nell’arco dell’intera vicenda così come aspetti tecnici, dalle camere utilizzate per le riprese a determinati standard “visivi”. Il tutto per dare coerenza pur mantenendo, ed è questo forse l’aspetto più affascinante e divertente dell’intero film, per ogni regista stili di narrazione e resa visiva personali. Le tempistiche sono state rispettate alla perfezione da ogni regista coinvolto, nonostante il budget ristretto, ovvero consegna del prodotto finito entro fine estate per un’uscita prevista, dopo post-produzione audio e video, per fine settembre.

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[LR]: Spostiamoci sull’oggetto che sta al centro di “The Pyramid”: hai parlato prima delle auto-produzioni di quello che è stato un pò il padre di tutti i filmakers indipendenti horror italiani, Fabio Salerno… oltre al suo “Notte Profonda” torna alla mente la serie di Hellraiser. Ci sono in verità dei punti in comune?

[AV]: Come già accennato in precedenza The Pyramid nasce da uno spunto direttamente connesso con Notte Profonda di Fabio Salerno e poi, come è ovvio sin dal teaser, non manca di omaggiare il cult Hellraiser del maestro Clive Barker. Ma al suo interno sarà possibile notare numerosi altri riferimenti, dettati più da un background culturale che ad una vera e propria intenzione di “citare”, a classici dell’orrore degli anni ’80 quali La Casa di Raimi, i post-atomici all’italiana, Il signore del Male di Carpenter e molti altri ancora. Il tutto, però, racchiuso in un prodotto finale che, mi sento di dire, ha una sua personalità ed un percorso ben preciso. Per noi tutti è stata una sfida, fatta di fatica e pura passione, e ci onora moltissimo l’accostamento che fai con i precursori del cinema horror indipendente italiano. In effetti i punti in comune non mancano così come gli insegnamenti che da loro abbiamo appreso ed applicato di conseguenza in The Pyramid.

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[LR]: Parlateci dei singoli episodi: potete svelarci qualcosa riguardo le trame? Le storie sono auto-conclusive e a sé stanti? Sono legate solo dalla presenza della piramide? Come sono stati scelti o assegnati gli episodi dai/ai vari registi?

[AV]: Ritual è l’episodio che apre il film e forse è il più bizzarro come storia e sviluppo degli eventi. Una sorta di omaggio ad un certo tipo di cinema horror italiano incrociato con influenze da Evil Dead e dal primo Clive Barker [dei tempi di Books of Blood tanto per intenderci]. L’intenzione è stata quella di creare una storia macabra con spruzzate gore, ma al contempo non priva di spunti ironici, che descrivesse la malvagità della piramide ed il suo “meccanismo” che fa leva sugli istinti umani più violenti ed è in grado di portare a galla la nostra parte più oscura. La storia vedrà un giovane giornalista rinvenire “quasi” casualmente la piramide in una bancarella gestita da un inquietante zingaro. Da quel momento in poi, per il ragazzo e per il cameraman che sta lavorando con lui, si scatenerà un vero e proprio inferno, visto che l’oggetto maledetto si sta riattivando ed è in grado di scatenare forze infernali. La piramide è sicuramente la vera protagonista del film ed il trait d’union che lega l’intero lungometraggio ma ci sono anche personaggi le cui vicende si intrecciano nell’arco dell’intera vicenda, passando da episodio ad episodio. Inoltre le conseguenze nefaste portate dalla piramide creeranno una discesa verso gli abissi progressiva, con conseguenze che, di episodio in episodio, si faranno sempre più terribili per l’intera razza umana. The Pyramid è composto da quattro episodi, più un intro ed un outro. Gli episodi sono Ritual [diretto da me],Dream Door diretto da Luca AlessandroPestilence diretto da Roberto Albanesi e Simone Chiesa ed Apocalypse diretto da Antonio Zannone. In realtà io mi ero fatto un’idea ben chiara su chi avrebbe diretto i vari segmenti ma ho lasciato scegliere ad ogni regista quello preferito. Il caso [o il destino ?] ha voluto che ognuno di loro andasse a prendere proprio la storia che avevo pensato come più adatta e calzante per lui. Già questo è stato un ottimo segnale di amalgama e sinergia all’interno del progetto.

[Luca Alessandro]: Il mio episodio è senza dubbio quello che più si rifà al film Notte Profonda di Fabio Salerno, ma anche al corto Mezzanotte. E probabilmente è stato proprio l’episodio a scegliermi. Quando Alex mi propose di partecipare al progetto The Pyramid era l’unico a non essere stato ancora assegnato: non ci pensai un attimo! Sento di avere molte affinità con questo regista, per me era un’occasione imperdibile. Spero l’omaggio sia gradito. Il filo conduttore del film è, manco a dirlo, la piramide. Gli episodi sono tutti collegati tra di loro ma allo stesso tempo anche autoconclusivi: è come se involontariamente ognuno finisse per attuare il progetto nefasto di Twinge [quel simpaticone che avete visto nel primo trailer]. Diciamo che inDream Door la piramide arriva “sazia” dall’episodio precedente [e potete immaginare il perché, visto che lo dirige Visani]. Protagonisti di turno sono Maya e Alex, una coppia di ragazzi sulla trentina che sta vivendo un periodo di crisi. Lui è un fumettista frustrato mentre lei manda avanti la baracca: due mondi diametralmente opposti. La piramide si insinua lentamente nel loro rapporto caricandosi di significati e aspettative e formando un triangolo amoroso decisamente sui generis, che contrapporrà l’elemento umano a quello demoniaco [ma si sa, la mente umana non conosce limite].

[Roberto Albanesi]: Tutti i segmenti sono collegati fra loro dalla piramide,ma anche da una serie di fatti che, messi in chiusura di ogni episodio, lo collegano a quello successivo.
Alex mi contattò personalmente dopo che il nostro primo cortometraggio come New Old Story Film Casalpusterlengo [Happy birthday] aveva vinto il premio della giuria al suo Reign of Horro Film Festival 2011. Contattò il sottoscritto e tutta la truppa, perché voleva affidarci un episodio che sprizzasse azione da tutti i pori. Ovviamente,dopo aver accettato immediatamente,ci siamo messi sotto per la terza parte del film, Pestilence, cercando di sperimentare il più possibile per un progetto in cui crediamo con tutto il cuore.
Ritengo che The Pyramidpossa essere un precursore nel suo genere,perché non si tratta del solito film fatto di racconti distaccati fra loro, bensì di un unico gruppo di artisti, che collabora con episodi diversi al narrare un’unica storia. Alex,Luca e Antonio [e il mio socio Simone] sono persone fantastiche e soprattutto folli al punto giusto… spero tanto che potremmo lavorare di nuovo insieme. Grazie a Luca Ruocco e agli amici di InGenere per questa intervista e per la visibilità che ci state dando.

[Simone Chiesa]: Il nostro episodio è stato una scelta quasi naturale. Volevamo divertirci, abbiamo scelto quello che secondo noi sarebbe stato il più divertente da fare! Il nostro sarà quindi uno degli episodi più action. Le storie sono comunque tutte legate tra di loro da un fil rouge, la piramide. Tuttavia, non sarà solo il diabolico oggetto infernale a legare gli episodi, ma anche situazioni, personaggi e ambienti.
Abbiamo cercato di fare un lavoro molto personale, e grazie alla passione di tutti i registi del progetto, Alessandro, Zannone, il mio socio Roberto e lo stesso Visani sono sicuro che verrà fuori un prodotto genuino e sopratutto a suo modo innovativo. Italians do it better! Grazie per l’intervista e per lo spazio concesso.

[Antonio Zannone]: The Pyramid è un film particolare perché racchiude al suo interno diversi stili e diverse tipologie di film horror: paranormale; psicologico; splatter; zombi; cannibal… Tutti questi elementi si combinano in un unico film diviso in episodi strettamente collegati fra di loro. Questa sua particolarità lo differenzia dagli altri film a episodi usciti di recente. Io ho girato l’ultimo episodio, Apocalypse, nel quale vedrete scenari desertici e “post nucleari” città desolate; strutture di cemento avvolte dalla vegetazione e feroci creature affamate di carne umana. La piramide ha diffuso morte e pestilenza, la razza umana rischia di estinguersi e i due protagonisti, Daniel e Elia, sono l’unica speranza che essa ha di salvarsi.

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[LR]: In questo periodo ci sono stati altri esempi di film a episodi a episodi: penso a “P.O.E. – Poetry of Eerie” o a “Finché morte non vi separi”, di cui abbiamo parlato qui su InGenere, e che ho avuto modo di selezionare per l’ultima edizione del Fantafestival. Quali sono i punti forza e quali le difficoltà di portare avanti un progetto ad episodi con più autori?

[AV]: Sicuramente un grande punto di forza, nella creazione di un film antologico, sta nel fatto che ogni regista ha in definitiva un cortometraggio da realizzare che, sommato a quello degli altri, da origine ad un lungometraggio. Quindi occorre un budget minore, minor tempo e mezzi più concentrati e ristretti. Ciò non toglie la difficoltà e la fatica nell’assemblare un corto che, però, è cosa ben diversa dal realizzare sulle proprie spalle un intero lungometraggio! Le difficoltà sono dettate, come sempre, più dalle ristrettezze di budget che da problemi di comunicazione con i vari autori [almeno, in The Pyramid problemi di comunicazione non ci sono mai stati] che a volte hanno portato ad alcuni aggiustamenti o lievi modifiche nelle scene del film mentre era in corso d’opera.

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[LR]: Quali saranno gli sbocchi per “The Pyramid”: avete già pensato a come distribuirlo?

[AV]: Essendo girato sia in lingua italiana che in lingua inglese proporremo The Pyramid sia sul mercato nazionale che in quello estero. Abbiamo già interessanti contatti per eventuale distribuzione home-video all’estero, ma sicuramente batteremo tutte le strade, senza escludere ovviamente la proiezione in sala, il VOD e passaggi nelle pay-tv. Ma adesso il nostro obbiettivo primario è che il film offra un buon intrattenimento per tutti gli appassionati di cinema horror.

Luca Ruocco

 

The Pyramid, official teaser: http://www.youtube.com/watch?v=9E47njLcBiQ&list=UU6S8_vOuKoU6I0Oe9ArsXhg&index=1&feature=plcp

 

InGenere Cinema

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